Sono gli unici del mondo dei purosangue ad aver lottato contro Panzironi. E meritano molta attenzione.
Soverchia segretario generale Unire: meno male.

Il galoppo ha l’”onore” di annoverare tra le proprie fila molti fedelissimi di Panzironi, alcuni dei quali (Zambelli) sono ancora a capo di associazioni. L’unica eccezione, in questi anni bui, è rappresentata dagli amici di Assogaloppo, che hanno sempre condiviso le lotte dell’Intercategoriale e che ora meritano di diventare interlocutori privilegiati.
Per tutti questi motivi pubblichiamo molto volentieri la loro lettera aperta al commissario Melzi, un arricchimento del dibattito provocato dagli appelli al commissario su questo sito.
“Egregio Commissario,
nell’attesa spasmodica che precede l’annunciato bilancio preventivo per un anno iniziato già da troppo tempo, mi corre l’obbligo di esternare, in qualità di Presidente di Assogaloppo, ma ancor più di ippico, alcune considerazioni.
La tremenda crisi nella quale siamo piombati e della quale vorremmo non parlare mai più e che ha prodotto effetti devastanti tristemente sotto gli occhi di tutti, trae le sue origini da cause a mio avviso volutamente travisate.
E siccome non esiste cura più sbagliata di quella che medichi gli effetti trascurando le cause della malattia, La inviterei a riflettere con me.
Il governo dell’ippica che l’ha preceduta non ha più bisogno di aggettivi qualificativi: tutti, alla fine, hanno riscontrato l’errata gestione di tutto ciò che attiene al nostro mondo, relativamente agli ultimi anni, tanto che persino i più accaniti sostenitori dell’U.N.I.R.E. degli sprechi e dell’antidoping inefficace; dei bilanci mendaci e delle regole piovute dall’alto; dei talk-show milionari e delle matinèe hanno dovuto arrendersi all’evidenza.
In questa fase della nostra storia non è passato giorno senza l’intervento di questo o quel personaggio sia del trotto che del galoppo, con analisi a volte condivisibili, altre meno. Ho notato, però, come curiosamente ai più sia sfuggito (per distrazione?) di accennare alla causa principale del crollo verticale delle risorse economiche dell’ippica. Intendiamoci: il montepremi è solo una delle componenti essenziali per la sopravvivenza e non si può e non si deve considerarlo l’unica. Siamo tutti convinti che ci sia bisogno di regole, di trasparenza, di progetto condiviso, di promozione eccetera. Ma se il montepremi crolla oltre ogni limite di sopravvivenza non c’è speranza per tutto il resto. Ed il montepremi è al lumicino non perché, come molti ( anzi troppi e purtroppo anche Lei…) hanno pubblicamente dichiarato, l’ippica sarebbe malata di “elefantiasi”, né, tanto meno, perché ci siamo abituati ad assistenzialismi vari. La verità che tutti “trascurano” è che l’ippica non sta più “in piedi” perché da diversi anni a questa parte viene sistematicamente defraudata delle sue risorse. I minimi garantiti, le quote di prelievo: centinaia di milioni di Euro spariti dalle nostre casse. Pensiamo anche solo all’ultimo “ schiaffo autorizzato” , relativamente ai canoni televisivi dovuti dalle agenzie: circa 90 milioni di euro. Soldi che mancheranno, anche questi, a quell’ippica mortificata, defraudata ma orgogliosamente capace di sacrifici, purché servano ad un rilancio che non può che partire da un’analisi giusta.
Proprio come va fatto in caso di malattia: curare partendo dalla causa, da quella vera, per poi medicare, tutti insieme, gli effetti.
Grazie per l’ attenzione e buon lavoro.
Fabio Carnevali, Presidente Assogaloppo”
Una buona notizia. E' stato nominato questa mattina il nuovo Segretario Generale dell'Unire che sostituisce Franco Panzironi con il quale il rapporto è stato rescisso consensualmente nelle scorse settimane. Si tratta di Maurizio Soverchia un tecnico collaudato da molti anni di esperienza, senza dubbio più adatto al ruolo di chi lo ha preceduto. Evidente soddisfazione traspare dalle sue prime dichiarazioni, rilasciate ad Agipro: "L'importante ora è mettersi al lavoro perché di cose da portare avanti ce ne sono molte. Sappiamo bene quello che dobbiamo fare, ma soprattutto sappiamo quello che non dobbiamo fare più!". Buon lavoro.
G.R.