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Unagt : Tg Comitato 30.3.2007: Unire, tutti sullo stesso piano
Inviato da unagt il 30/3/2007 23:59:00 (1030 letture)

Categorie sempre penalizzate. Sotto i 220 milioni di montepremi non si scende.





Lo Sportsman di oggi (venerdì), pubblica un’intervista (clicca  qui) a Guido Melzi D’Eril dal titolo “ Un bagno di realismo”.
Melzi dice “ sconti per nessuno”, neanche per le società di corse.  Ci piace il tono deciso, ma resta comunque il dubbio sul modo in cui le parole verranno trasformate in fatti.  Il commissario sa benissimo che i progetti, le ristrutturazioni in particolare, per non essere di emergenza, debbono essere pianificate nel tempo.
E un piano valido, tale da garantire un percorso di autonomia dipende dal supporto economico. Il mondo del cavallo deve essere sostenuto in questi mesi che dovranno avviare (non sarà facile) i necessari processi di rinnovamento e stabilizzazione.
Un settore che ha subito sulla propria pelle lo sconto di 129 milioni di minimi garantiti (relativi agli anni 2000-01-02), messi giustamente a bilancio per  legge, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, e come tali da onorare. E scontato una diminuzione del 20% del  montepremi (dai 274 milioni del 2004 ai 220 del 2007, destinati, sembra, ancora a scendere) negli ultimi tre anni per sprechi ed errate previsioni di entrata.
Per contro le società di corse, che hanno aumentato le entrate del 18,25%, dai 114,500 milioni di euro del 2005 ai 135,400 previsti per il
2007.
Per questo le categorie non accetteranno un’ulteriore riduzione del montepremi sotto i 220 milioni promessi e una ripartizione differente per il trotto - montepremi ordinario invariato - (clicca 
qui) e per il galoppo - tutela del Premio aggiunto - (clicca  qui) da quella garantita da Melzi a novembre 2006 e il 5 marzo 2007.
Non devono esistere i figli prediletti (ippodromi per esempio) e di secondo livello (categorie), che fanno di tutto per essere all’altezza, ma vengono sempre penalizzati.
Lotteremo perché l’equilibrio sia reale.

Lunedì 2 aprile l’Intercategoriale si riunirà a Bologna, per decidere quali misure adottare nel caso il montepremi diminuisse oltre la soglia, considerata indispensabile per la sopravvivenza, di 220 milioni, che corrisponderebbe già a un drammatico -12,9% rispetto al 2006 (montepremi pari a € 250 milioni).
Accettare ulteriori tagli significherebbe morire.

G.R.

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