Domani, mercoledì, categorie da De Castro.
Non siamo disponibili alle solite promesse e al solito arcipelago di parole inutili.
Intercategoriale quasi certamente assente.

Sulla carta sarebbe dovuto essere l’incontro chiarificatore, ma domani, al Mipaf, il tavolo (ore 19.00) istituito dal Ministro Paolo De Castro con categorie ippiche e sindacati (convocati anche Guido Melzi d’Eril – al Mipaf sin dalle 18.00 - e Giovanni Sernicola, capo della segretaria di Vincenzo Visco) potrebbe risolversi nella solita serie di parole, promesse e assicurazioni senza seguito, alle quali siamo, purtroppo, abituati.
Caro Ministro, stavolta non si può permettere di prenderci ancora per il naso, piuttosto dica quel poco che può veramente dire. Non ci prometta risorse che magari non ci sono, oppure il licenziamento di Panzironi, che non avverrà ancora per parecchio tempo.
La nostra pazienza è ormai in riserva, se dovremo soccombere lo faremo sulle barricate e siamo pronti.
Diciamo questo perché il chiarimento odierno tra Melzi e il ministro ha purtroppo confermato la totale mancanza di certezze sul futuro, soprattutto per quanto riguarda il montepremi, che rischia veramente di avvicinarsi ai 175 milioni proposti da Panzironi nella bozza del bilancio di previsione 2007 (clicca qui).
Il buco finanziario (clicca qui) dell'Unire di Panzironi è pari a 63,601 milioni e, in assenza di un contributo del Mipaf, la somma proposta da Panzironi nel bilancio di previsione 2007 è attendibile. Intanto Panzironi continua tranquillamente ad occupare la sua poltrona e rischiamo di tenercelo ancora per molto, visto che non è ancora pervenuta agli interessati (commissario e segretario) la convocazione per la sottoscrizione dell’atto di recesso consensuale presso la direzione provinciale del lavoro di Roma. Infatti il rapporto di lavoro corrente tra l’Unire e Franco Panzironi s’intenderà definitivamente risolto, ad ogni effetto legale e contrattuale, soltanto alla data della sottoscrizione presso quella sede.
Tutto il resto è aria fritta, come l’Unire di questi tempi.
E Melzi sembra avere imparato alla perfezione la lezione di De Castro: l’arte del passo in avanti, seguito da 5 all’indietro.
E non ci meraviglieremmo, visto l’attivismo di Forza Italia (clicca qui), se tra poco rispuntassero vecchie conoscenze del passato, specialisti nel gioco delle tre carte e nell’uso di pallottolieri truccati.
Dati all’ippica perché incapaci e improponibili. Quacquaraquà sino a ieri bollati anche da Melzi e che pensavamo di non rivedere più all’Unire.
Ma oggi, in clima di restaurazione (e di riesumazione), non ne siamo più tanto sicuri.
G.R.