Ennesima conferma: nessuno è veramente disposto a rinunciare a qualcosa. E intanto Panzironi è sempre lì.

Deludente riunione tra il commissario Guido Melzi e i rappresentanti delle Società di corse sui criteri generali di calendario e riparametrazione del montepremi. Ognuno dei rappresentanti delle società di corse (c’era da scommetterci) ha pietosamente tentato di difendere i propri interessi, il suo matinée o qualsiasi altro tipo di piccolo privilegio, senza mai dare sostanza ai proclami di ristrutturazione (anche con delle rinunce) sostenuti come sempre solo a parole. Persino i gestori di quegli ippodromi nei cui box (inagibili) ci sono i maiali al posto dei cavalli. E globalmente, i signori delle piste pensano solo ai loro corrispettivi e chi se ne frega se il montepremi potrebbe diminuire sino al 30%.
Così non si può andare avanti, le corse le fanno i proprietari che comprano i cavalli gli allenatori e i guidatori, tutto il resto ruota intorno e ne trae beneficio. Ormai per noi è il momento di ritornare in campo per ribadire l’unica possibile strada percorribile, che va nella direzione opposta di quella che è stata imboccata.
Il prossimo incontro è fissato per lunedì 26 marzo non con il commissario, ma con il ragionier Ferrara, lo stesso che ieri (lunedì) è riuscito a portare da due a quattro i campi di galoppo in calendario, come riportato da “Lo Sportsman” (clicca qui).
Ancora oggi Panzironi (assente alla riunione con gli ippodromi) era tranquillamente seduto nel suo ufficio. E lo stesso faceva Melzi nel suo.
Intanto tutto va a rotoli e si perpetua una soluzione che sembra non avere sbocchi, con un ministro lontano anni luce dai problemi dell’ippica.
G.R.