Francesco Gragnaniello accetta sacrifici, ma punta il dito sulle piste che in due anni hanno avuto 25 milioni in più.Convocati anche veterinari e allevatori. Sabato tocca alla Fipt.

Francesco Gragnaniello, presidente dell’UPT, ha incontrato il commissario Unire Guido Melzi e con la consueta schiettezza ha affrontato i problemi dell’ippica, ma anche qualche possibile soluzione, andando magari a colpire sacche privilegiate come le entrate degli ippodromi.
Ecco i punti salienti dell’arringa del presidente dei proprietari.
"I sacrifici debbono essere ripartiti in maniera uguale. I tagli di bilancio riguardano solo il montepremi, ma i proventi per gli ippodromi sono notevolmente aumentati. Alcuni impianti di trotto percepiscono addirittura un finanziamento indiretto (corrispettivo impianti) annuo come centri di allenamento galoppo, altri, sempre a titolo di corrispettivo impianti, centinaia di migliaia di euro e non hanno nemmeno i bagni. Soldi che percepirebbero anche se non corressero, una sorta di minimo garantito. L’appannaggio agli ippodromi è passato dai 109 milioni del 2005 ai circa 135 messi a bilancio da Panzironi per il 2007. Di cui circa 116,905 milioni per corrispettivi corse (prelievo dalle scommesse) e impianti (finanziamento indiretto) e personalizzazioni (una tantum riconosciuta a determinati impianti) a cui si aggiungono ulteriori 18,495 milioni per corrispettivo “Segnale Tv”. Importi calcolati sulla base delle convenzioni economiche sottoscritte da ciascuna società di corse e che risentono quindi degli effetti dell’applicazione del nuovo modello di remunerazione sostenuto e firmato da Franco Panzironi.
L’Unire di Panzironi aveva la tasche bucate, ha elargito denaro a tutti, tolto solo al montepremi, l’unica voce di bilancio che doveva rimanere stabile, anzi aumentato dell’indice di rivalutazione Istat.
I premi al traguardo dell’ippodromo di Napoli debbono essere parametrati con quelli di Roma e di Milano, altrimenti Agnano rimarrà un ippodromo istituzionale solo sulla carta. L’adeguamento del primo semestre 2006 è stato tolto. E’ necessario un tavolo condiviso di tutte le componenti, categorie, ippodromi e mondo della lavoro per poter individuare i problemi e cercare di risolverli armonizzando i sacrifici.
Le provvidenze destinate all’allevamento per i cavalli di 5 anni ed oltre debbono passare dal 20 al 10 per cento. Bisogna rivitalizzare il mercato e investire sui proprietari. Gli allevatori lo dovranno recepire, è nel loro interesse. Sono fiducioso, l’alternativa è che si trasformino in allevatori-proprietari, non riuscendo più a vendere i loro cavalli.
Melzi ci si sta giocando la faccia. Non ha colpe, ha trovato questa situazione e la presenza di Panzironi non ha contribuito a risolvere i problemi, anzi ha peggiorato la situazione.
Il Commissario ha confermato che mancano 40 milioni per chiudere il bilancio con un montepremi di 220 milioni (-12%). Ha il nostro appoggio, è la persona giusta per traghettarci verso un'ippica nuova, ma il ministro dovrà sostenerci in questo anno di transizione.
La crisi non è dovuta a colpe particolari del settore, ma a sconti illegittimi a favore delle agenzie ippiche fatti sulla nostra pelle da personaggi senza scrupoli, come la bozza di bilancio 2007 elaborata da Panzironi conferma: un montepremi a 175 milioni (anziché i 220 annunciati da Melzi) significherebbe la morte del settore."
Ricevuti, nel pomeriggio, anche Roberto Brischetto e Sandro Moscati per l’Anact e i veterinari, rappresentati dai dottori Giuseppe Cascio (Anvu) e Sergio Guttadauro (Coordinamento nazionale), ai quali Melzi ha ribadito il momento di estrema difficoltà dell’ippica italiana.
Sabato mattina, a Milano, toccherà all’altra associazione dei proprietari, la Fipt, il cui Presidente Marcello Rinaldi sottoporrà, in sintonia con i concetti espressi da Francesco Gragnaniello, un manifesto articolato in 8 punti, ritenuti necessari per il rilancio dell’ippica italiana e che prevedono sacrifici per tutti e non solo per le categorie e il mondo del lavoro.
G.R.