A turno, su Il Giornale, accusano l’Unire di cose di cui sono i principali responsabili insieme a Panzironi e non solo. Assogaloppo all’attacco sui canoni Tv mai pagati dalle agenzie.

Franco Fabbri e Tino Cazzaniga non hanno specchi nelle rispettive abitazioni, altrimenti non avrebbero la forza di scrivere quello che scrivono su Il Giornale.
Oggi (martedì) è stato il turno dell’uomo di Rimini, che punta il dito contro gli ippodromi, che con la convenzione in essere percepirebbero (il dato è attendibile) annualmente 120 milioni di euro, di cui la metà garantiti comunque. Fabbri insiste e chiede a Guido Melzi e a Paolo De Castro come si sia potuti arrivare a questo punto.
Noi invece la medesima domanda la rivolgiamo a lui e al suo amico Cazzaniga, dato che le convenzioni in essere le ha firmate Panzironi e non Melzi e dovrebbe averle controfirmate il Mipaf di Alemanno e non di De Castro. Ma, caro Fabbri, ci permettiamo di andare oltre. Come mai lei, che aveva un suo amico, Cesare Meli, nel collegio sindacale che ha attestato i bilanci di questi anni, si ricorda solo adesso delle convenzioni stragate agli ippodromi.
E ci permettiamo di insistere. Come mai Fabbri ha sempre creduto ciecamente nelle parole di Franco Panzironi che, guarda caso, l’ha fatto nominare (delibera n. 16 del 14 luglio 2005) componente della Commissione Tecnica Centrale del Libro Genealogico e rappresentante Unire in seno all’Ue. E perché Fabbri, che sicuramente non è uno sprovveduto, finge di non ricordare che fu proprio la sua Unire (nella quale ricopriva la carica di subcommissario con delega per il trotto) a stipulare nel 1989 (del. n.175 del 26 maggio 1989) un convenzione triennale con le società di corse, che garantiva a quest'ultime, a titolo di corrispettivo fisso, una buona parte dei loro proventi.
Forse esageriamo, ma certi vuoti di memoria non ci convincono e ci fanno sorgere dubbi e perplessità sulle finalità dell’ex Presidente Anact ed ex subcommissario Unire.
Soprattutto se tutto ciò viene pubblicato su una pagina pagata dalle agenzie ippiche.
Gli amici di Assogaloppo hanno richiesto (clicca qui) all’Unire i documenti relativi al tentativo di transazione effettuato tra Unire e Snai nel periodo aprile-agosto (clicca qui).
Transazione riguardante 89 milioni dovuti dalle agenzie ippiche per l’utilizzo del segnale televisivo e mai pagati. Soldi che se fossero recuperati, aumenterebbero la liquidità dell’ente compensando i tagli al montepremi e altri capitoli di spesa.
Gli 89 milioni di euro, se transatti, si sommerebbero al altri 129 milioni condonati dalla legge 200/03 (fortemente sostenuta da Gianni Alemanno, Mario Masini e Franco Panzironi) alle agenzie ippiche per minimi garantiti.
Ci permettiamo noi di fornire qualche documento agli amici di Assogaloppo sui protocolli d’Intesa (clicca qui) tra Unire e Agenzie ippiche relativi alla transazione dei canoni tv domandandoci, allo stesso tempo, perché mai Fabbri non si ricorda mai dei canoni tv che ci costano 89 milioni?
G.R.