Con il ragioniere da 250 a 170 milioni. Melzi conterrà a un -12%. Conviene a tutti aiutarlo, rinunciando a qualcosa. Ma proprio a tutti.

Voci ricorrenti, che si ricollegano a un passato neanche troppo lontano.
Franco Panzironi aveva in serbo l’ultimo regalo.
Secondo queste voci il bilancio preventivo, predisposto da Terminator per il 2007, prevedeva un crollo del montepremi del 30% (da 250 a circa 170 milioni di euro).
Colpa sua e di tutti quelli che lo hanno sostenuto e che ora dicono che il povero ragioniere era un capro espiatorio. Mentono sapendo di mentire e sapendo di avere delle colpe gravissime. E pur sapendo tutto ciò ora si lamentano, non sembrando disponibili a rinunciare a una piccola parte di ciò che avrebbero perso col sorriso sulle labbra se Panzironi fosse ancora il suo posto.
Panzironi è il passato, ma il ricordo di questo passato deve servire a tutti. Guido Melzi abbasserà il montepremi di circa il 12%, portandolo a 220 milioni.
Ma anche tutti gli altri dovranno rinunciare a qualcosa, compresi gli ippodromi.
Un atto di coraggio quello di Melzi, una scommessa sulla potenzialità dell’ippica e sulla sua capacità di rilancio. Per centrare l’obiettivo occorrono economie, tamponare il calo delle scommesse attraverso una riformulazione di tris, quartè e quintè e restituendo credibilità al prodotto ippico.
Basta con il pensare ai propri interessi, tutti a parole sono pronti a fare sacrifici, ma nessuno è disposto a perdere un solo euro. Melzi ci sta provando, tutti dovranno farlo insieme a lui nell’interesse della collettività.
Ci ripetiamo, ma è il caso: il montepremi 2007, se fosse dipeso da Panzironi, sarebbe sceso da 250 a poco più di 170 milioni . E prima delle aste il segretario aveva avuto al faccia tosta di rassicurarci sul futuro dell'ippica.
Fino a pochi giorni fa ci siamo riempiti la bocca con buoni concetti e propositi, il momento di metterli in pratica è praticamente arrivato. G.R.