Intervista beatificazione a Melzi, che dice cose giuste, ma non parla di Panzironi. Aversa, guai abbassare la guardia.

Guido Melzi D'Eril
Lo Sportsman non perde il vizio di sdraiarsi a pelle d'orso di fronte ai potenti di turno.
Ieri Franco Panzironi, oggi Guido Melzi, il commissario Unire beatificato in una lunga intervista (clicca qui).
Molte delle cose affermate da Melzi sono anche condivisibili e vengono ribadite con coerenza dal commissario, soprattutto per quanto riguarda le difficoltà di bilancio, più volte denunciate e provate anche da questo sito.
Ma il signor Marco Trentini dimentica completamente il suo ruolo critico, dimentica di rilevare anche ciò che il commissario dimentica. Per esempio che il Bilancio preventivo 2007 non è stato firmato e che mancano 40 milioni di entrate per pareggiarlo, che aspettiamo da quattro mesi inutilmente il piano del signor Varini sul doping più costoso e inattendibile d’Europa e che le nomine dei funzionari (finalmente diminuiti) sono formulate ancora in maniera non equa: tanti lavorano molto, altri molto meno.
Per carità, Melzi ce la sta mettendo tutta per raddrizzare una situazione tragica e di cui non ha colpa, ma da qui a parlare di sviluppo positivo di strada ce ne corre e…molta.
L'articolo occupa quasi un'intera pagina, ebbene nelle centinaia di righe non viene mai fatto il nome di Panzironi, non si parla mai della questione forse più grave, che potrebbe veramente sbloccare il settore.
Ci rifiutiamo di pensare che Trentini si sia dimenticato di fare una domanda del genere, ma in questo modo l'autorevolezza dell'intervista viene meno, mancando totalmente, come già detto, l'aspetto critico.
Ad Aversa le corse continuano regolarmente, ma in questi giorni è diminuita in alcuni casi la presenza di forze dell'ordine al Cirigliano. Sarebbe un errore imperdonabile abbassare la guardia, proprio ora che un po' di pace e tranquillità è sopraggiunta per le categorie campane.
Siamo certi che si sia trattato di un episodio e che la vigilanza continuerà a essere implacabile.
G.R.