Altri 350 mila euro a Panzironi per andarsene, i dirigenti Unire pagati a peso d’oro, ma i premi di dicembre non sono ancora arrivati. Il regime provvisorio di bilancio blocca l’ente. Fabbri come al solito fa il furbo su Il Giornale. La sua memoria è sempre più corta.

L’Unire continua ancora a non pagare i premi relativi al mese di dicembre, mentre i suoi dirigenti continuano ogni mese a ritirare regolarmente stipendi da favola.
Per non parlare di Panzironi che sembra in procinto di andare via (ma che è ancora al suo posto a combinare danni) con un ”indennizzo” di oltre 350 mila euro, sempre che qualche suo ultimo capriccio non costringa Melzi (e sarebbe ora) a rimettere le cose a posto con licenziamento in tronco senza un euro di buonuscita. Con tutti i risultati negativi della sua gestione e con un rinvio a giudizio per abuso di ufficio e falso ideologico è inammissibile, oltreché vergognoso, pretendere anche 350 mila euro.
Un insulto alla povera gente che non riesce ad arrivare a fine mese.
Dunque, mentre queste persone incassano, proprietari e allenatori sono a secco e continuano a mantenere i cavalli non si sa come. E la beffa finale è che all’Unire l’ufficio premi (dirigente Maurizio Soverchia) sembra volatilizzato, da giorni nessuno risponde al telefono.
A questo punto, quando Melzi potrà (se potrà) veramente entrare in possesso del suo ruolo sarà sempre troppo tardi.
Questa Unire in condizioni pietose non paga i premi, ma nemmeno le spettanze per l’acquisto dei diritti televisivi esteri da mesi, e di conseguenza non vengono più trasmesse corse estere di grande interesse e promozione, come per esempio il convegno di dopodomani in Dubai, dove rientra l'imbattuto Discreet Cat .
Una situazione evitabile, anche con l’ente in regime provvisorio di bilancio e quindi con costi parametrati mensilmente alla spesa annua sostenuta nel 2006.
Purtroppo la triste verità è che l’ente non dispone di risorse finanziarie ed è costretto a tagliare voci di spesa che potrebbero essere promozionali per l'ippica e produttive per le sue entrate.
Questi sono i risultati di una gestione scellerata, di un passato che è diventato un incubo e i cui effetti si ripercuoteranno sempre più nel futuro, sino a quando Franco Panzironi continuerà a firmare determinazioni, noncurante di eventi che dovrebbero indurlo, a questo punto, a sedersi in un angolo e aspettare l’assegno della vergogna.
Franco Fabbri torna a fare il furbo su Il Giornale, fingendo di non ricordare il periodo di idillio con Panzironi e con la sua fallimentare politica.
Oggi (martedì) ha scritto un articolo condivisibile nella sostanza, ma che contiene il solito peccato originale, perché si occupa in modo strumentalmente superficiale delle vantaggiose convenzioni che legano Unire e ippodromi. Quei contratti, tra ippodromi e società di corse, sono stati infatti firmati dal suo amico Franco Panzironi, singolarmente, con tanto di personalizzazione per determinati impianti. E non ci risulta che Fabbri, Cazzaniga e amichetti vari del segretario abbiano mai fiatato per evidenziare favoritismi verso le piste, alcune in particolare.
Lo ha fatto solo l’Intercategoriale, che ha sempre criticato la politica perversa di Panzironi.
Ci permettiamo di precisare a Fabbri che le spettanze agli ippodromi sono cresciute da 96 milioni del 2004 ai 103 del bilancio preventivo 2006, ai possibili 130 del consuntivo 2006, con punteggio acquisito anche con parametri auto-certificati e che destano, in alcuni casi, più di una perplessità.
E non si capisce perché alcune società di corse percepiscano spettanze superiori ad altre a parità di servizi prestati. Situazioni consolidate prima dell' insediamento di Guido Melzi, che sta pensando a come risolvere il problema, prendendo in considerazione l'ipotesi di rivedere le valutazioni passate attraverso un meccanismo istituzionale e trasparente. Il problema è se glielo permetteranno.
Ancora complimenti, caro Fabbri.
Giornata difficile per i mercati finanziari e tonfo dei principali titoli, compreso (meno 6,66%) quello Snai, che titolo principale non è.
G.R.