Rinviata a mercoledì la possibile soluzione. Ma alla fine potrebbe andarci di mezzo Melzi.
Una cosa è certa, questa mattina Franco Panzironi si è presentato regolarmente in ufficio a sbrigare le proprie pratiche, cercando magari di piazzare qualche patacca al commissario dell’Unire Guido Melzi.
Nessuna notizia, invece, della presunta convocazione al ministero per la risoluzione del suo contratto che potrebbe slittare a mercoledì (a voler essere ottimisti), giornata in cui Melzi è stato convocato da De Castro, presumibilmente per parlare della questione, che può esser risolta in due modi: 1) Il ministro ha stabilito con Panzironi le condizioni per un recesso consensuale (circa 10 mesi di stipendio + contributi);2) Risoluzione conciliativa davanti al giudice, non attuabile prima di due mesi e cioè oltre la scadenza del mandato di sei mesi affidato a Melzi.Da scartare invece la terza possibilità che sarebbe anche quella più logica. Parliamo ovviamente del recesso del contratto per giusta causa, avviato con lettera di Melzi. La prosecuzione della pratica è stati infatti inspiegabilmente (anzi si spiega benissimo) bloccata dal Ministro, che forse non voleva fare un torto al collega Alemanno. Così alla fine, quello che rischia più di tutti è proprio Guido Melzi.
Sembrerebbe fantaippica, invece è la triste realtà.G.R.