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Unagt : Tg Comitato 12.2.07: ispettori antidoping, stavolta l’Unire ha ragione
Inviato da unagt il 12/2/2007 23:59:00 (1328 letture)

Su Lo Sportsman una lettera del presidente Anvu (veterinari) piena di inesattezze.



Su Lo Sportsman di oggi (lunedì) è stata pubblicata - insieme a un fondo(clicca  qui)  di Marco Trentini in linea, per una volta, con www.unagt.it -  una lettera (clicca  qui) del dottor Giuseppe Cascio, (Presidente Anvu, l’associazione dei veterinari) che ci colpisce per  pochezza di contenuto e per diverse inesattezze. La sensazione è che il recente taglio degli ispettori di campo abbia colpito interessi più grandi del previsto. L’Unire comunque in questo caso ha ragione e la risposta alla lettera lo testimonia.
Ecco il comunicato del Presidente Anvu e di seguito la risposta.

L’A.N.V.U. (Associazione Nazionale Veterinari U.N.I.R.E.), in seguito all’esclusione dell’Ispettore Coadiutore dal Servizio Veterinario negli ippodromi, esprime la sua preoccupazione e ricorda che l’operato di Veterinari ed Ispettori UNIRE è regolato dal Decreto Ministeriale n. 797 del 16.10.2002 (Regolamento per il controllo delle sostanze proibite) e dai Regolamenti delle Corse al Trotto e Galoppo ed è soggetto a regime di incompatibilità come stabilito dai Regolamenti suddetti e dalla Delibera del Commissario Governativo UNIRE n. 461 del 13.12.2002.Pertanto tutte le azioni svolte in ippodromo per incarico UNIRE sono effettuabili solo da professionisti e funzionari liberi da legami con scuderie, proprietari, società di corse, ecc.. Inoltre tutte le informazioni contenute nei documenti sono riservate,  così come lo sono tutte le fasi del controllo antidoping, dal prelievo al confezionamento dei campioni biologici, a tutela degli interessi dell’Ente e degli operatori ippici. Tale precisazione è doverosa al fine di non vedere vanificato l’impegno profuso in tutti questi anni, impegno purtroppo non sostenuto da una adeguata diffusione dei risultati raggiunti, che si basa su un adeguato impiego di risorse umane e materiali e non sull’utilizzo di personale improvvisato in possibile conflitto di interessi.
E’ difficile credere alla volontà di potenziare la battaglia al doping, come ovunque sbandierato nei più diversi discorsi programmatici e politici, quando i tagli alla spesa cominciano proprio da qui
”.

Peccato che sul piano della disciplina normativa e regolamentare, il regime di incompatibilità – come sottolinea anche lo Sportsman -  è contemplato esclusivamente per i veterinari responsabili ed i veterinari coadiutori - artt. 1 e 2 della Deliberazione Commissariale 461/02 (clicca  qui)-.
Non risultano peraltro altre norme specifiche né nel Regolamento approvato con DM 797/02 (clicca  qui), nei Regolamenti delle corse al trotto ed al galoppo - e quindi non anche per gli ispettori antidoping e gli ispettori coadiutori - proprio in relazione alla specifica attività professionale veterinaria.
E il personale che ai sensi degli artt. 78 Regolamento delle corse al trotto (clicca  qui) e 69 delle corse al galoppo (clicca  qui) è tenuta la società a mettere a disposizione dei Presidenti di Giuria o di Terna (con cui deve coordinarsi il Veterinario Responsabile), non è assolutamente  qualificabile come ispettore antidoping o ispettore coadiutore ed è chiamato esclusivamentePrima dalla Giuria  e Terna e poi dai Veterinari a compiti di supporto, sotto la direzione e secondo le specifiche istruzioni degli stessi veterinari”.  
Pertanto, come emerge al di là di qualsiasi dubbio, non ha senso invocare la riservatezza delle informazioni o un generale criterio di opportunità (ai fini di una presunta, ma inesistente incompatibilità) del personale in questione.

Sarebbe forse preferibile conoscere la posizione dell’ANVU in relazione ai prelievi relativi alla TCO2  - minimo 6 per ogni Gran Premio o Tris e 2 per ogni riunione ordinaria -.  Stante la inaffidabilità dei risultati delle analisi – secondo quanto emerso dalla relazione ministeriale -  vengono spesi risorse e materiali per prelievi e controlli sostanzialmente, allo stato, inutili. 
La vera lotta al doping non può basarsi sulla quantità senza certezza, ma sulla qualità con risultati sicuri, a prescindere dal personale impiegato.
E il presidente dell’Anvu (come d’altronde il presidente Ugt)  non tiene conto che le spese per la vigilanza e il controllo tecnico delle corse sono passate dai 16,010 milioni di euro del 2002 ai 22,750 messi a bilancio nel 2006,  per un doping inattendibile e un operato delle giurie criticatissimo.
Inutile parlare – come ancora evidenziato da Lo Sportsman-  di sviluppo e di ristrutturazione finché ognuno continuerà a difendere solo i propri piccoli interessi e a pretendere
la perpetuazione di elargizioni, sino ad ora distribuite secondo nepotismi e clientelismi  più o meno emergenti.

G.R. 

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