La lettera di un lettore introduce un dibattito di grande attualità. Secondo noi la qualità paga più della quantità. E su Il Giornale, secondo il Capitano Mori,Varese e Cesena dovrebbero chiudere perché non rendono.

Il signor Tenerini Fabrizio ci scrive, prendendo in esame problemi di grande attualità e volentieri gli rispondiamo.
“Volevo fare un’analisi insieme a voi sul rilancio dell'ippica, una situazione che mi sta molto a cuore visto che è il mio lavoro e quindi .......principale risorsa di vita. Credo che oltre a problemi inerenti al doping, al minor spreco di denaro dovuti all'assunzione in soprannumero di commissari ecc., oltre agli stipendi ultramilionari di vari personaggi a capo dell'Unire, sicuramente da ridimensionare, credo che dobbiamo ridare un'immagine credibile a tutto l'ambiente e lo dobbiamo fare attraverso la pubblicità del lettore alla maggiore trasparenza e alla presentazione al pubblico di un prodotto sicuramente più qualitativo specie per quanto riguarda le tris-quartè-quintè. Credo che la cancellazione della seconda tris sia un grave errore, primo perché attualmente il suo montepremi è molto vicino alla tris ordinaria, poi perché credo che sia una nuova presa in giro per gli scommettitori,….. Credo che cambiare sistemi di gioco, orari o cancellare eventi ogni volta che cambia il commissario ….Non dobbiamo eliminare i prodotti che abbiamo ma dobbiamo cercare di migliorarli e magari aggiungere come è in programma altri giochi in collaborazioni con tv per pubblicizzarli al meglio, può essere molto valido l'accordo con Sky. Credo che sia opportuno rivedere il regolamento tris, con l'eliminazione del sorteggio e dare maggiore qualità alle tris-quartè-quintè. Era doveroso per me dare un parere e aspetto una vostra risposta visto che questo mondo mi appartiene ormai da molti anni e non desidero assolutamente vederlo in rovina. Vi saluto cordialmente, Tenerini Fabrizio”
Siamo perfettamente d’accordo sugli sprechi e sul regolamento tris da riformare per ciò che riguarda la formulazione delle corse, diventate ormai uno spettacolo mediamente indecoroso, causato soprattutto dal sorteggio dei numeri che ha sostituito il sistema dell’invito, nel quale i valori in campo sono distribuiti equamente mentre sull’altro fronte quasi tutto è affidato alla sorte.
Dissentiamo invece sulla necessità di mantenere a due il numero delle corse tris. Infatti secondo noi non è la quantità dei prodotti che aumenta il volume di gioco, ma la qualità. E’ praticamente impossibile mettere insieme due tris all’altezza ogni giorno e d’altronde quando la tris era una cosa molto più seria di adesso, l’unico turno giornaliero raccoglieva più movimento dei due attuali.
Questo è secondo noi il primo passo.
La qualità e la trasparenza del prodotto, che potranno essere seguiti da progetti pubblicitari altrettanto appetibili.
Viceversa non si andrebbe lontano.
Redditività corse. L’argomento viene affrontato dal Capitano Mori su “Il Giornale” di oggi (martedì), ma senza la necessaria obiettività.
Troppo facile parlare di ippodromi più produttivi di altri, senza sottolineare che i primi corrono magari nei feriali, quando sono in attività un minor numero di campi rispetto ai festivi e ai prefestivi. O affermare che gli ippodromi balneari non sono produttivi, senza rilevare che nei tre mesi estivi il gioco diminuisce sensibilmente, anche per la chiusura di molte agenzie.
Ippodromi come Cesena, Montecatini, Varese, che riescono ad avere sino a quattromila presenze per convegno e sono senza dubbio il veicolo promozionale più efficace per il nostro sport, secondo gli studi ragionieristici di Ermanno Mori dovrebbero chiudere.
Pubblico, passione dei proprietari, degli allevatori e degli allenatori costituiscono un’unica filiera, senza la quale l’ippica diventa virtuale.
G.R.