Snai non ha pagato centinaia di milioni di debiti ed è comunque pieno di debiti. E il suo presidente continua a considerare l’ippica una cosa sua.

Il 9 dicembre sul Sole 24 Ore, che fino a prova contraria è il più autorevole quotidiano finanziario, è uscito un articolo riguardante Snai, che nella sua parte più importante recitava: “A seguito dell'acquisizione di 450 concessioni di scommesse Snai a fine settembre di quest'anno si è ritrovata con un indebitamento finanziario netto di 270 milioni contro i soli 40 milioni di un anno prima. Un'esposizione ingente dato che il patrimonio consolidato (80 milioni) copre meno di un terzo dell'ammontare del debito e il margine operativo lordo (a quota 39 milioni nei nove mesi) vale solo un settimo delle risorse prese a prestito”.
Questa gestione ha costretto Snai a dare in pegno tutte le azioni al sistema bancario come garanzia del prestito. Un bel quadro, nonostante il signor Ughi e i suoi ragazzi abbiano evitato di pagare centinaia di milioni all’ippica (minimi, quote di prelievo, canoni per segnale Tv), il che conferma l’abilità gestionale del gruppo, per la quale Maurizio Ughi meriterebbe il Premio Nobel per l’economia.
Invece di stare zitto e sperare in Dio, Ughi continua invece a pontificare, affermando tra l’altro, con riferimento alla nomina di Melzi a commissario Unire: " … Ho detto a Melzi che avremmo combattuto ogni sua decisione se la riterremmo inopportuna o illegittima …" (clicca qui).
Il leader di Snai si permette simili affermazioni forse perché forse considera l’ippica un giocattolo di famiglia e in tal caso si sbaglia di grosso.
Probabilmente in passato qualcuno che gira ancora per i corridoi del palazzo glielo ha fatto credere.
G.R.