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Unagt : Tg Comitato 12.12.06: l’Anac continua a difendere la vecchia Unire
Inviato da unagt il 12/12/2006 23:59:00 (867 letture)

Si preoccupa del calo del montepremi, ma non da la colpa ai veri responsabili dello sfascio.



Isabella Bezzera



Su Lo Sportsman di oggi (pagina 2) appare un comunicato a pagamento dell’Anac, che ricalca più meno i contenuti di un altro simile dell’Anact, apparso qualche giorno addietro. Ebbene, prendiamo atto finalmente che, con l’eccezione di Assogaloppo, anche lo statico mondo dei purosangue (che ingiustamente percepisce in termini di montepremi e provvidenze all’allevamento  molto più di quello che produce e un riequilibrio è inevitabile) registra una seppure minima presa di posizione a difesa del montepremi.

Ma, a nostro avviso, i due comunicati delle associazioni degli allevatori contengono un pericoloso peccato originale, piuttosto grave dal punto di vista politico, che riguarda la gestione dell’Unire passata. Il montepremi diminuisce, i proventi dalla gestione delle scommesse 2006  sono in linea con il 2005 (come sostengono Anact e Anac), ma non con le previsioni dei bilanci 2005 e 2006 di entrate derivanti da prelievi sulle scommesse, poiché l’Unire aveva messo a bilancio cifre superiori rispetto a quelle effettivamente incassate.
Minori entrate, quindi, per 18 milioni nel 2005 (402,845 milioni contro i 420,431 ipotizzati nel bilancio preventivo 2005) e circa 29 milioni per il 2006 (421 contro i 450,070 previsti), come rileva anche la Commissione Ministeriale voluta da De Castro  (clicca  qui).
Clamorosi e dannosissimi errori di previsioni, imputabili esclusivamente al segretario generale, responsabile della predisposizione dei bilanci preventivi e dei conti consuntivi ai sensi dell’art. 13, lettera a, dello statuto Unire (clicca  qui). Ma responsabile anche del piano di rientro dei minimi garanti e delle quote di prelievo dovuti dalle agenzie ippiche, come disposto dal bilancio preventivo 2005 (clicca  qui).
Quindi, riassumendo: le entrate relative ai prelievi dalle scommesse si sono notevolmente discostate dalle previsioni di bilancio, per un totale (2005 e 2006) di circa 40 milioni di euro.
E il più 5% registrato dalle scommesse nel 2006 rispetto al 2005 non compensa neanche il meno 5,76% del 2005 rispetto al 2004, anno rispetto a cui le previsioni Unire assicuravano (clicca  qui) un + 4%, per passare a un progressivo aumento del prelievo stesso nell’ordine del 5% per il 2006 e di un ulteriore 4% per il 2007. Per rispettare questa tabella il prelievo sulle scommesse 2006, rispetto al 2004, avrebbe dovuto registrare un più 14,76%, invece, al 30 novembre, è superiore di appena lo 0,72% (373,631 contro 379,944 milioni di euro) rispetto al 2004.

Inoltre l’Unire ha continuato a spendere sempre di più.

Maggiori uscite per spese correnti di gestione per stipendi, affitti, consulenze, vigilanza delle corse e spese istituzionali riguardanti il corrispettivo corse ed impianti agli ippodromi.
Invariati, rispetto al 2005, montepremi e provvidenze all'allevamento.
A tutto ciò si devono sommare (come evidenzia anche la Commissione Ministeriale voluta da De Castro) crediti  per quote di prelievo e minimi garantiti - circa 78 milioni di euro al 31 dicembre 2005 (clicca  qui)- e canoni tv -89 milioni  al 31.12.2006 (clicca  qui) - non pagati dalle agenzie ippiche.
I presidenti delle associazioni degli allevatori non hanno la minima idea sulle cifre reali e sembrano abitare su Marte, assieme al direttore de Lo Sportsman Luigi Colombo.

Le colpe, cari allevatori, non sono di chi è arrivato adesso, ma dei soliti noti che hanno fatto il bello e il cattivo tempo fino a qualche mese fa e che purtroppo sono ancora, inspiegabilmente, al loro posto.

G.R

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