Novembre disastroso, anche per le corse straniere oscurate. Urge chiarezza sui bilanci e le strategie.

Preso così com’è sembrerebbe un successo, invece il + 4,95 per cento di crescita delle scommesse nel 2006 rispetto al 2005 (2006: 2.452.939.561,25 – 2005: 2.337.589.069,00) è la conferma che non bisogna fare solo affidamento sull’ottimismo come ha fatto Panzironi che aveva ipotizzato nei suoi bilanci una crescita del 4% nel 2005 e di un ulteriore 5% nel 2006.
Invece l’aumento del 4,95%, non compensa nemmeno la diminuzione del 5,69% del 2005 rispetto al 2004 (2005: € 2.701.151.249,00 – 2004: € 2.855.776.737,00).  Infatti le scommesse ad oggi (tris, quartè, quintè esclusi) segnano un meno 8,54% (89,257 milioni di euro contro 97,594 milioni) rispetto al 2005.
E se l’andamento del gioco fosse confermato anche per l’ultimo bimestre dell’anno mancherebbero all’appello più di 30 milioni di euro rispetto alle previsioni di bilancio.

In questi giorni sono alla firma del commissario il bilancio consuntivo 2005 (che prevede la scandalosa transazione retroattiva di 89 milioni di debiti delle agenzie per canoni televisivi non pagati) e quello di previsione 2007. L’Unire a questo punto ha l’obbligo di fare chiarezza su tutto, se la sua intenzione è quella di formulare un progetto che possa rimettere in carreggiata il settore.
Il bilancio del 2005 non può essere firmato da Melzi e Panzironi, che di quel bilancio è l’unico responsabile. Da questo punto di partenza, improntato sulla trasparenza, siamo disponibili a verificare il programma dell’Unire e gli eventuali sacrifici richiesti.
Di mezze misure, inciuci e accordi sotterranei non ne possiamo veramente più.

G.R.