Al freddo gli uffici romani, e i premi di novembre ancora senza copertura. Sisal venduta per più di 400.000 milioni, se perde il SuperEnalotto è una scatola vuota. E intanto disdice il contratto di gestione de Lo Sportsman.

Purtroppo non è una battuta. Gli uffici romani dell’Unire sono al freddo, i riscaldamenti non sono stati ancora accesi e qualcuno insinua addirittura che Panzironi non abbia più nemmeno i soldi per pagare il combustibile. Figuriamoci come potrà pagare i premi di novembre del 2006, che al momento risultano ancora scoperti nonostante l’annunciata pezza di circa 20 milioni promessa da De Castro al Commissario.
Intanto, però, i talk show di Bruno Vespa da poco meno di 100.000 euro l’uno non si toccano e più passano le ore e più crescono le possibilità che anche Guido Melzi accetti l’invito alla farsa di sabato a Verona, dove verrà puntualmente strumentalizzato dai soliti noti (Ughi, Sandi, Vespa e magari anche Panzironi).
Tutto ciò è l’ennesima testimonianza di quanto sia urgente cambiare strategie e uomini, lasciando in un angolo soggetti come il ragioniere Alfonso Ferrara che ha formulato un documento per i vertici Unire in cu si propone di abbassare di un punto percentuale il prelievo erariale sulle scommesse, che diventerebbero così sempre meno appetibili (tra scommesse ordinarie, tris e totip versiamo all’erario solo 143,60 milioni di euro contro i 195,70 delle scommesse sportive in crescita esponenziale e i 320 del Bingo) per lo Stato.
Ferrara, che ha testimoniato in favore delle agenzie sulla questione del lodo arbitrale (clicca qui), casualmente si è dimenticato di ipotizzare anche la possibilità di far calare di un punto percentuale l’aggio per i concessionari (che, casualmente, hanno già goduto di una riduzione dell’1% dell'imposta unica per effetto della legge 200 del 2003, sponsorizzata da Alemanno), anziché quello per lo Stato.
Cose che possono capitare…
Voci attendibili riferiscono che aumenta il nervosismo in casa Sisal, che è stata venduta ad alcuni fondi finanziari (Apax, Permira, Bc Partners) dal fondo Clessidra.
Un affare che supera i 400 milioni di euro che potrebbero trasformarsi in carta straccia se, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che prevede a breve l’indizione di un nuovo bando per l’assegnazione del SuperEnalotto, Sisal dovesse perdere la concessione trasformandosi in una scatola vuota.
Vorremmo vedere la faccia dei manager Sisal (Sandi ecc.) in questi giorni.
Risulta che Sisal abbia anche disdetto (avvalendosi della facoltà di recesso, contestata però da Coedip) il contratto con il quale permette a Coedip di gestire la testata de Lo Sportsman, perché sarebbe non contenta della linea politica del giornale (cosa avrebbero dovuto fare di più quei poveri ragazzi?).
Sembra che l’affondo sia diretto soprattutto contro l’amministratore delegato Giuseppe Tatarella.
Che con tutti i suoi limiti, per noi è preferibile a Luigi Colombo e Massimo Passamonti.
G.R.