Subito un contributo dai 15 ai 20 milioni per il montepremi 2006. Panzironi rinuncia alla conferenza per la Fiera di Verona. Facciamo una colletta per Cazzaniga.

                                
                                      Paolo De Castro

Oggi Guido Melzi ha incontrato il ministro De Castro alla ricerca dei 40 milioni che mancano per coprire i premi di novembre e dicembre 2006. Il ministro ha garantito un contributo di 15-20 milioni di euro all’interno della finanziaria 2007, ma usufruibili nell’anno in corso perché collegati alla legge 499 del 23 dicembre 1999.
Una boccata di ossigeno e nello stesso tempo un credito di fiducia da parte del ministro verso un settore che da ora in poi dovrà imparare a mantenersi.
Per coprire l’intero montepremi 2006 mancano ancora 20 milioni che potrebbero venire tolti (se possibile) al montepremi 2007, operazione pericolosa sia per la sua legittimità sia per il fatto che se venisse effettuata, provocherebbe un ulteriore taglio alle disponibilità relative al montepremi 2007, che sarà il vero banco di prova per l’Unire e per le categorie che dovranno dimostrare fermezza, ma nello stesso tempo duttilità visti i sacrifici che certamente dovranno sopportare, ma che verranno sostenuti solo di fronte ad un equilibrato programma di ristrutturazione.

Franco Panzironi, in assenza di Guido Melzi D’Eril, ha rinunciato alla conferenza stampa che avrebbe dovuto tenere oggi sull’impegno dell’Ente alla Fiera di Verona.
E’ la prima cosa giusta che ha fatto da quando è segretario generale dell’Unire.

Dopo l’ultima esibizione di Tino Cazzaniga (e di chi gli sta dietro) su Il Giornale di oggi (martedì) abbiamo deciso di aprire una sottoscrizione in favore del principe degli ex che ha bisogno di una pausa di riflessione. Con i soldi raccolti gli pagheremo un soggiorno a Vergiano, località turistica famosissima e piena di amici. Nel suo articolo Cazzaniga si trasforma in biografo e continua incredibilmente a difendere la gestione dell’Unire che ci ha ridotti alla fame. Evidentemente la rabbia di Tino è tale da avergli confuso  le idee.
E poi è altrettanto chiaro che non ha seguito il nostro consiglio di prendere ripetizioni sulla lettura dei bilanci, che per lui continuano ad essere leggibili come l’arabo, visto che continua a negare il disastro compiuto da Franco Panzironi, di cui Tino è uno dei principali complici.

G.R.