Domani Melzi dal ministro, che non potrebbe proporre di più. Gli altri 20 dal montepremi 2007? Doppio rischio. Il consigliere Anact Marazza ce l’ha con l’Intercategoriale.

Domani Guido Melzi va da De Castro per la questione dei 40 milioni mancanti per coprire il montepremi di novembre e dicembre 2006 (clicca qui).
Una situazione che, lo ricordiamo, è tutto merito della gestione Panzironi. Secondo alcune voci, dalla legge finanziaria possono arrivare non più di 20 milioni, e cioè la metà di quelli necessari.
E gli altri 20? Qualcuno parla di anticiparli togliendogli dal montepremi del 2007, ma la manovra (da verificare se possibile dal punto di vista contabile) appesantirebbe ulteriormente la situazione del prossimo anno, il cui montepremi, alla situazione odierna, calerebbe di una percentuale vicina al 50%, alla quale si dovrebbero appunto aggiungere i 20 milioni anticipati.
Un vero disastro, che rende indispensabile una ristrutturazione seria (con inevitabili tagli e sacrifici), ma praticabile, che consenta delle azioni basare su azioni concrete e non sulle solite previsioni (quella di aumento delle scommesse dell’8% in due anni fatta da Panzironi è celebre) che poi magari non vengono rispettate.
L’ippica ha purtroppo il dovere di farsi carico del fardello lasciato da Panzironi (a proposito, lo mandiamo via o no?), ma in modo serio e responsabile e nessuno si deve illudere che prima o poi arriverà un colpo di bacchetta magica a sistemare tutto.
La partecipazione dell’Anact presieduta da Roberto Brischetto al programma dell’Intercategoriale ha scatenato alcune (sterili) proteste interne. Riceviamo dal consigliere Anact Tommaso Marazza le seguente lettera che, per motivi di spazio, pubblichiamo nelle sue parti essenziali:
“mi riferisco a quanto scritto in un commento apparso sul vs. sito in data 27.10.2006 quale firmatario, insieme ad altri consiglieri dell'Anact della nota…... tengo a precisare che il montepremi sta a cuore dei consiglieri firmatari del documento, così come sta a cuore l'immagine dell'Anact che sino ad oggi non è mai entrata a far parte di comitati o associazioni "intercategoriali"…...In sostanza i consiglieri dell'Anact hanno evidenziato che, come già stabilito nel corso del consiglio del 7.9.2006, l'Anact non partecipa a questa non precisata associazione "intercategoriale"
I problemi che stiamo affrontando sono di vitale importanza per la sopravvivenza del settore e sinceramente questi formalismi ci sembrano inutili e strumentali. Ringraziamo per la lezioncina di lessico, peraltro non corretta.
Il nome “Intercategoriale” non implica la presenza di uno statuto o di altro atto di natura giuridica. Nel lessico comune con il nome di “Intercategoriale” si designano “due o più categorie di lavoratori o associazioni” che imboccano un percorso strategico comune. Ma che conservano la propria individualità. Non a caso, in queste categorie si è riconosciuto anche l’attuale Commissario Unire.
Il montepremi è un tema comune a tutte le componenti del settore e va discorso collegialmente, senza eccezioni, come ha precisato anche Melzi D’Eril, che in caso di convocazione da parte dell’Ente, ha tenuto a specificare, inviterebbe (giustamente) a partecipare tutte le categorie.
Una posizione elitaria come quella di Marazza, oltre che del tutto ingiustificata, può solo condurre all’isolamento prima e al frazionamento e alla disgregazione poi, favorendo il divide et impera, la strategia (vincente) adottata sulla nostra pelle dall’Unire di Alemanno –Panzironi e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.
G.R.