Lentezza esasperante, come se dietro ci fosse una gestione politica. E mancanza di pubblicità. Domenica di grandi corse: galoppo a San Siro, trotto a Padova.

Riprende la pubblicazione giornaliera della relazione della commissione ministeriale sulla geniale gestione dell’Unire da parte del segretario generale Franco Panzironi. Primo capitolo sulla questione antidoping, solo un assaggio di uno dei più grandi scandali di questi anni. Sotto la responsabilità del ragioniere, la lentezza con cui sono stati gestiti i casi di non negatività è esasperante e quelli arrivati a buon fine con una sentenza sono solo la minima parte.
Sembrerebbe (rifiutiamo di crederlo) quasi che ci sia stata una gestione politica dell’antidoping, sembrerebbe quasi che il doping sia stato usato per costringere persone a fare o a non fare delle cose, ma, ribadiamo, ci rifiutiamo di credere una simile porcheria. Basta e avanza ciò che è nero su bianco.
A seguito della segnalazione all’Ente dei risultati “non negativi” da parte di UnireLab e della comunicazione della Commissione scientifica al competente organo di giustizia, ha inizio la procedura disciplinare che si dipana dalla Procura delle Disciplina Sportiva alla Commissione di disciplina Prima istanza, alla Commissione di disciplina di Appello.
Ebbene, nella relazione della commissione ministeriale, a pagina 7 (clicca qui), si afferma che “Relativamente al 2003 solo 53 casi (17,5%) sono stati giudicati dalla Commissione di disciplina di Prima istanza con un tempo medio di 543 giorni; di questi solo n. 13 hanno ottenuto sentenza di appello con un tempo medio di 1083 giorni. Per il 2004 su n. 196 casi, 59 di essi (30%) sono stati sottoposti a giudizio di primo grado con un tempo medio di 756 giorni e di questi solo 19 casi hanno ottenuto sentenza di appello. Per il 2005 su 179 casi” – continua la commissione – “di doping 34 casi (18%) sono stati giudicati in primo grado con un tempo medio di 400 giorni. A completamento del quadro sono da rilevare i tempi della procura di disciplina che per il 2003, 2004, 2005 sono risultati non inferiori rispettivamente a 324, 249, 196 giorni.
Il dato veramente rilevante è che a tutt’oggi per 677 casi inviati alla Procura, di 183 non risulta ancora completata l’istruttoria, e 531 attendono la sentenza di primo grado”.
La commissione ha anche evidenziato (clicca qui) che l’art. 14 del Regolamento delle sostanze proibite (“ a tutte le decisioni prese dagli Organi di giustizia in forza del presente regolamento deve essere assicurata idonea pubblicità”) è “volutamente disatteso”. La commissione sottolinea infatti “l’Ente come affermato dal dott. Panzironi nella sua audizione non da pubblicità alle deliberazioni degli organi della giustizia sportiva adducendo motivazioni di tutela della privacy.
L’Ente non ha dimostrato di aver inoltrato uno specifico quesito al riguardo alla competente Autorità di garanzia”
Grandi corse in questo fine settimana. San Siro galoppo ha proposto i suoi Gran Premi autunnali più importanti. Ieri, sabato, uno splendido Ramonti (E. Botti) ha dominato il Vittorio Di Capua, mentre oggi il Gran Premio Jockey Club è stato vinto da Laverock (D. Bonilla) e il Gran Criterium ha visto il successo di Kirklees montato da Dettori. Agli italiani il Premio Sergio Cumani vinto da Desert Quiet (S. Landi) e il Premio Omenoni vinto da Campiona Place (M. Demuro). Per il trotto teneva banco Padova. Primo piano tedesco con Santana Diamant (G. Biendl) nel Grassetto vinto in 1.12.6 precedendo Daddy di Jesolo. La favorita Ioss Court Sm (G. Minnucci) ha rispettato il pronostico nel Criterium Veneto, imponendosi in 1.16.2 . Al secondo posto Iceman Hbd.
G.R.