Il segretario firma una convocazione ai sindacati al posto di Melzi (non ancora completato l’iter della sua nomina) e del ministero. Durissima reazione dei sindacati.

Eravamo convinti, bene o male, che il ministro De Castro e Guido Melzi avessero compreso che Franco Panzironi non poteva avere più spazio nella loro Unire, visti i danni provocati dalla sua gestione.
Invece oggi ci troviamo fra le mani un documento importante firmato ancora una volta dal ragioniere, il solo documento che Panzironi non avrebbe dovuto firmare per nessun motivo. Si tratta di una convocazione ai sindacati per la trattativa il rinnovo del contratto di lavoro (dipendenti società di orse), o meglio il rinvio (al 18 ottobre) della convocazione prevista in un primo tempo per domani, 13 ottobre. Panzironi non avrebbe dovuto mai firmare quel foglio per due motivi. Perché non è mai stato un intermediario autorevole, avendo a più riprese espresso giudizi pesantemente negativi sulle organizzazioni sindacali. Ma soprattutto perché in questo modo gli è stato affidato un potere che non dovrebbe più avere.
Melzi non poteva firmare, perché nonostante le voci diffusesi oggi, le formalità passaggi del suo incarico non sono ancora stati completamente espletati. Ma avrebbe potuto parlare ugualmente col ministero e suggerire un comunicato del Mipaf, una mossa peraltro coerente con la prima mediazione, fatta appunto dal ministro De Castro in persona. Stiamo per affrontare un periodo gravissimo e a prescindere dalle loro intenzioni, Melzi e il ministro dovranno vedersela con un montepremi ai minimi termini da gestire e da garantire, con un antidoping da rifondare e con altre situazioni quasi irreparabili.
Che sono state provocate dalla persona alla quale hanno affidato ancora una volta un potere enorme.
Lo hanno capito molto bene anche i sindacati, che hanno diffuso una nota molto dura (clicca qui) in cui, tra l’altro, si afferma che “ Oggi, ore 13 e 17 del giorno 12.10.2006, riceviamo dall’Unire, nella persona del segretario generale F. Panzironi, una convocazione per le ore 12 di mercoledì 18 p.v. Presumiamo che quest’ultima convocazione sostituisca l’impegno assunto per il 13 determinando un incomprensibile slittamento che, unitamente all’assenza della firma del nuovo Commissario, genere legittimi sospetti e perplessità.”
G.R.