Perché Melzi non è ancora commissario e Panzironi continua a comandare? Pubblicazione relazione della Commissione ministeriale. Le centinaia di milioni mai pagati dalla agenzie per minimi garantiti e quote di prelievo.

Oggi a Bologna riunione dell’Intercategoriale e tutte le sue componenti sono giunte ad una conclusione. Qualcosa non quadra, il silenzio del ministro De Castro potrebbe nascondere manovre poco chiare alle nostre spalle in palese contrasto con le dichiarazioni rilasciate alla stampa nei giorni scorsi. Guido Melzi non è ancora ufficialmente commissario ed è molto strano rispetto al passato, quando la ratifica dell’incarico avveniva pochi giorni dopo l’accettazione del mandato.
E se Melzi non può lavorare, non può neanche iniziare a dimostrare con i fatti le sue parole e cioè la volontà di mandare a casa Panzironi che invece resta ancora al suo posto.
Qualcosa non va, speriamo non vi siano grandi interessi in ballo legati ai soliti poteri forti e, forse, al bilancio consuntivo del 2005 che potrebbe regalare altre decine di milioni alle agenzie. Bastano un paio di segnali per smentire ogni dubbio, lo chiediamo ufficialmente al ministro con un comunicato (clicca qui) e non abbiamo intenzione di fermarci davanti a nessuno ostacolo.
Non abbiamo più nulla da perdere.
Se ancora qualcuno non ha compreso i danni fatti da Franco Panzironi, gli regaliamo un altro capitolo scottante della relazione fatta dalla commissione ministeriale sull’Unire di questi ultimi anni. Il capitolo odierno (clicca qui) riguarda i debiti mai pagati dalle agenzie ippiche, centinaia di milioni che figurano in bilancio come residui attivi ma che col passare degli anni (e dei bilanci) si sono anche trasformati in disavanzo patrimoniale dopo esser stati in parte cancellati. Ci auguriamo che, fra gli altri, anche Tino Cazzaniga (il più grande ex dell’ippica) capisca che lo stiamo accontentando con la pubblicazione di questi documenti da lui tanto auspicata.
E che eventualmente avvisi anche la persona che scrive gli articoli suo posto.
La Commissione ha rilevato una confusione imbarazzante nella esposizione dei minimi garantiti e quote di prelievo costituenti residui attivi. Per la commissione “appare che nel corso del 2005 non si è sostanzialmente ridotto il credito a titolo di minimi garantiti ed anzi, dai dati rilevabili dalla relazione della Corte dei conti, il credito globale risulterebbe aumentato”.
Infatti, sono esposti, nella voce di preventivo 2006, 190,015 milioni di euro per residui attivi (al 1 gennaio 2006) dai prelievi sulle scommesse, di cui 100 milioni riferiti a minimi garantiti, senza alcuna specificazione - specificazione non fornita neppure in sede di audizione dal segretario generale il 26 luglio 2006 - in ordine agli anni competenza. Attualmente la riscossione per minimi garantiti e quote di prelievo costituenti residui attivi, non appare praticabile quanto meno per l’importo di 23,3 milioni di euro, in quanto oggetto di compensazioni da parte dei concessionari – in esito al noto lodo arbitrale 26.5.2003 che tanto loro consentiva- non risultando peraltro elementi che inducano a ritenere che detta somma venga rimborsata da AAMS ad UNIRE.
Pertanto, altri 23,3 milioni di euro, previsti dall’UNIRE come crediti da riscuotere, appaiono di dubbia esigibilità.
G.R.