Ancora due tris saltate, ma le società di corse non si muovono. L’ippica di tutti: chi la vuole veramente ?

Proseguono gli scioperi dei lavoratori dell’ippica, che oggi hanno fatto saltare le due tris nel silenzio totale di tutto il resto del settore, come se nulla fosse accaduto. Queste persone vogliono solo qualcosa che è loro diritto, un nuovo contratto di lavoro. Invece le controparti (gli ippodromi) se ne stanno in silenzio, forse sperando che arrivi la manna dal cielo a salvare capra e cavoli.
Eppure sarebbe stato sufficiente che Federippodromi e Uni convocassero le OO.SS. per riprendere le trattative interrotte 8 mesi fa e lo sciopero sarebbe stato sospeso.
A questo punto l’unica soluzione potrebbe essere la mediazione del Ministro De Castro, che possa smussare la posizione delle società di corse. Una posizione di estrema rigidità, con atteggiamenti talmente ostici da apparire strumentali.
Non c’è dubbio che da ora in poi la posizione più delicata sarà quella degli ippodromi, soprattutto quelli (Federippodromi) che fino a ieri combattevano l’Unire di Panzironi, scendendo (giustamente) anche in piazza con i fischietti per inneggiare all’unità del settore. Un’unità che, in questi giorni, sembra soltanto virtuale, per la vicenda legata al contratto di lavoro, ma anche per atteggiamenti di grande arroganza nei confronti della dignità di categorie veramente in difficoltà a causa della pazzesca politica economica-tecnica dell’Unire, che ha sperperato, male amministrato (a fine 2006 previsto un buco di 240 milioni) e tagliato risorse (montepremi in testa) con l’appoggio di pochi servi della gleba, disposti a tutto pur di conservare un po’ di potere e coltivare i propri interessi.
Ripetiamo ancora una volta di voler uscire dall’ippica di Panzironi e delle agenzie. Ma di non voler entrare nell’ippica di questo o di quello.
Vogliamo l’ippica di tutti e non molleremo.
G.R.