Tino promette briciole in caso di elezione all’UPT e si dimentica dei milioni condonati alle agenzie ippiche.

Tino Cazzaniga, in un articolo su “Il Giornale” di qualche giorno fa, si impegnava, nel caso in cui venisse eletto alla presidenza dell’UPT ad aumentare il montepremi. Detta così è veramente notevole, peccato che il buon Tino stesse parlando di briciole, e cioè cercando di risparmiare sulle somme destinate ad allenatori e guidatori per corse Tris e Totip o caricando una parte delle provvidenze per l’allevamento al Ministero delle Politiche Agricole. Anche la lista Gragnaniello, in caso di vittoria, promette di combattere per un montepremi equo, ma chiederà di agire laddove i soldi una volta c’erano veramente e adesso non ci sono più. Alludiamo naturalmente alle centinaia di milioni condonati alle agenzie ippiche per minimi garantiti e quote di prelievo, ma anche a quelli relativi al canone Tv, che in questo ultimo anno sono spariti e ricomparsi nei bilanci Unire.
Nel bilancio preventivo 2005, le entrate derivanti da canoni TV dai crediti da riscuotere (residui attivi) al 31 dicembre 2004, ammontavano a 5,125 milioni euro. Dopo un anno, i residui attivi, ferme restando le previsioni di competenza per l’anno 2005, pari ad euro 15,875 milioni, venivano esposti nel bilancio di previsione 2006, per un importo di euro 86,200 milioni Non vi è spiegazione diversa se non quella che nell’anno 2005 i residui attivi fossero stati cancellati e nel 2006 reinseriti nel bilancio. Più di 65 milioni di euro che non c'erano nel 2005 e che, misteriosamente, ricompaiono nel 2006.
Non appare comprensibile, quindi, almeno alla luce dei dati in possesso, il motivo che abbia consentito la loro cancellazione nel 2005.
E gli oltre 100 milioni - 86,200 + 14,375 milioni inseriti nel bilancio di previsione 2006 (clicca qui) - sarebbero stati transati a circa 12, con minori entrate per decine di milioni di euro, che andranno ad aumentare la voragine dei bilanci Unire. Uno sconto sulla pelle della povera gente che fatica ad arrivare a fine mese.
E siamo certi che, su questa incredibile storia del canone Tv, ne vedremo ancora delle belle e che alla fine cessi l’inspiegabile inerzia delle istituzioni di fronte a simili violazioni di trasparenza.
G.R.