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Unagt : Tg Comitato 16.7.06: un buco da 500 milioni di euro il regalo di Panzironi
Inviato da unagt il 16/7/2006 23:59:00 (919 letture)

Ecco le imprese del solerte segretario. Driver laziali, il silenzio di Terminator.






Chi ancora volesse vedere Franco Panzironi al suo posto nella stanza dei bottoni dell'Unire è pregato di leggersi il riassunto della sua oculata gestione finanziaria e tecnica dell'ente e i suoi frutti che hanno portato l'ippica sull'orlo del baratro.

Panzironi ci regala un buco da 500milioni di euro: 294 milioni (clicca  qui) sono rappresentati dall'esposizione creditizia dell'Unire nei confronti delle agenzie ippiche per quote di prelievo, minimi garantiti e a società (Crai srl, Snaiway, Tivù +) collegate a Snai per “canoni servizio Tvnon pagati. Questi ultimi sono aumentati di anno in anno, i 71,4 milioni del bilancio consuntivo Unire 2004, dovuti appunto ai canoni servizio Tv non pagati, salgono a 86,2 milioni nel bilancio di previsione 2006 (clicca  qui). Questi soldi erano stati misteriosamente cancellati dal bilancio di previsione 2005 ("E per quanto riguarda i diritti tv c’era stata una sopravvalutazione…" aveva dichiarato il 22 febbraio 2005 alla Gazzetta dello Sport Panzironi (clicca  qui) e poi reinseriti nel bilancio 2006. Un caso da approfondire, perché qualcosa non funziona. Anche perché uguali somme, per spese di gestione e trasmissione segnale televisivo, sembrano, dai bilanci dell’ente, quasi interamente pagate dall'Unire alle società sopra citate, collegate a  Snai.
Ai crediti per oltre 294 milioni nei confronti delle agenzie ippiche, si debbono aggiungere oltre 93miliioni (clicca  qui)di residui attivi (ovvero crediti da riscuotere ante 2006) relativi a trasferimenti mai avvenuti da parte dello Stato (ovvero finanziamenti annunciati e mai arrivati) e presenti nel bilancio preventivo 2006. Emblematico la querelle dei 35 milioni di euro promessi da Alemanno nel 2004, annunciati a più riprese nelle casse Unire da Panzironi (settembre 2004 e febbraio 2005), ma in realtà mai incassati dall'Unire (clicca  qui), come ebbe a confermare anche Matarrese il 26 febbraio 2005 al Corriere dello Sport (clicca  qui).

E poi si debbono aggiungere ancora i 39,598milioni di mancate entrate derivanti da un minor prelievo sulle scommesse del 2005 rispetto alle previsioni del 2004. E lo scoperto bancario dell'Ente potrebbe avvicinarsi ai 100 milioni di euro, che dovevano essere estinti con l’incasso del mutuo decennale di 150 milioni di euro, relativo al debito iscritto con la Cassa Depositi e Prestiti.
Una lunga serie di inadempienze, che si scontrano contro un concetto fondamentale. Nei bilanci di previsione 2005 (clicca  qui)e 2006 (clicca  qui) si conferisce al segretario generale il compito di controllare il rispetto del piano di rientro dei minimi garantiti e delle quote di prelievo delle agenzie ippiche. Gianni Alemanno, invece di far fuori il fido Panzironi (all'Unire dal settembre 2002), con una comunicazione (clicca  qui) firmata dal Capo Dipartimento Mipaf, Giuseppe  D'Ambrosio, ritenne responsabile di quel mancato pagamento (al 31.12.2004) e dell'andamento delle scommesse 2005 (inferiore alle ipotesi di previsioni di bilancio) il povero Antonio Matarrese, nominato Presidente Unire solo l'11 novembre 2004 e cacciato tramite commissariamento dell'ente nel maggio dell'anno successivo. In realtà Matarrese fu mandato via da Alemanno perché aveva intuito il marcio dell'Unire e nominato un “Comitato di controllo” per indagare sui bilanci. La discussione nel merito del ricorso al Tar presentato da Matarrese contro Gianni Alemanno è fissata per ottobre.


Una contabilità agghiacciante, ma non è finita qui. Sul fronte antidoping Panzironi si è vantato di due cose: regressione dei casi e gestione perfetta. I fatti parlano invece di 706 - 462 di sostanze proibite (clicca  qui)  e 244 di diossido di carbonio (clicca  qui)  - casi doping dal 2003 a maggio 2006 e nessuna sentenza pubblicata, mentre sul fronte puramente pratico c'è da registrare il grave problema delle condizioni in cui vengono effettuati i test, che non garantiscono sicurezza agli operatori.

E che dire del fatto che, a luglio inoltrato, l'Unire non abbia comunicato l'importo del montepremi dell'anno in corso e l'importo dell'importantissimo Premio aggiunto per i proprietari, a soli due mesi dalle aste.

Per non parlare dell'allegra gestione delle risorse umane dell'Unire, che ha appena indotto i dipendenti allo stato di agitazione (clicca  qui). Professionalità interne umiliate da una parte e dall'altra ingiustificate assunzioni a raffica dalla mobilità, ingiustificato ricorso a costose consulenze e al lavoro interinale.
Contratto di lavoro degli artieri scaduto da quattro anni e immobilismo di Panzironi di fronte alle richieste di categorie e sindacati di effettuare il rinnovo, con il sostegno del fondo per il sostegno al reddito degli artieri (clicca  qui).

E le nuove scommesse non hanno sortito i risultati sperati. Al 30 giugno 2006 il movimento globale delle scommesse segna un + 6,80 rispetto al 2005 (1,477milioni di euro contro 1,383milioni)  e solo un + 1,13% (2,146milioni di euro contro 212,248milioni) rispetto al 2004, anno in cui non c’erano le nuove scommesse. Per giunta a giugno il movimento delle scommesse ordinarie e  delle due  tris 2006 (nonostante l’annullamento della tris di Livorno del 14 luglio 2005 per sciopero sindacale)  segnano, rispettivamente,  - 7,23 (85,958milioni del 2006contro i 92,659 del 2005) e 2,79 ( 19,359milioni contro 19,914). Inoltre, ben 224 convegni di corse ordinarie tagliati dal 2004 ad oggi senza giustificazione, perseguitando incomprensibilmente regioni come il Lazio e l'Emilia Romagna.
Infine, per quanto riguarda la regolarità delle corse e la presenza di personale autorizzato nei recinti riservati degli ippodromi, l’ennesima chicca questa volta giunge da Pontecagnano.
Questa sera (domenica), due corse (la prima e la terza) annullate perché la giuria ha constatato la sussistenza di elementi che potevano inficiare il regolare svolgimento. Ma a Pontecagnano, come ad altri ippodromi, l’Unire continua ad assegnare corse tris, formulate prevalentemente con driver e cavalli locali di bassa categoria, in base ad un nuovo regolamento tris che non agevola intercambiabilità di forme e interpreti, elementi basilari per sostenere un regolare svolgimento della corsa.
Quasi un invito a screditare il prodotto ippico e a favorire la diminuzione del movimento delle scommesse.


Di fronte alle inadempienze sopra esposte la Commissione ministeriale che sta indagando non basta. Infatti  resta misteriosa l’inerzia delle istituzioni in presenza di simili violazioni di trasparenza.

In perfetta sintonia con il passato, l'Unire è rimasta in religioso silenzio nei confronti delle categorie laziali che chiedono un incontro per avere chiarimenti sulla diminuzione del montepremi e dei convegni (24 dal 1° gennaio 2004 ad oggi) di corse a Tor Di Valle e che da mercoledì si asterranno dalla dichiarazione dei partenti.


G.R.
 

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