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Unagt : Tg Comitato 21.4.06: impianti a misura Unire e non di cavallo
Inviato da unagt il 21/4/2006 23:58:00 (790 letture)

Lo Sportsman: un fiume di parole per un mare di inesattezze.





In un’intervista sullo Sportsman di ieri (giovedì), l’architetto Walter Baldini consulente Unire per il rispetto delle norme tecniche degli ippodromi, elogia il lavoro dell’ente e parla genericamente di un regolamento tecnico stilato anche sulla base di quanto avviene all’estero, senza entrare nel dettaglio. E, a nostro avviso, fa bene a non spingersi nel particolare, specialmente per quanto concerne il trotto. Perché dei migliori impianti esteri in quel regolamento (delibera 67 de 2 marzo 2006, frutto di due delibere dell’estate 2004: “Prescrizioni tecniche minime degli ippodromi”), ad eccezione degli steccati in pvc e di adeguare il numero dei partenti di galoppo alla larghezza della pista, è ripreso ben poco. Se i nostri colleghi d’oltralpe lo leggessero, forse si metterebbero le mani nei capelli. E  lasciamo perdere la Germania, che a livello ippico in questo momento non appare un esempio da emulare. I parametri citati sono ben lontani anche da quelli individuati nella circolare 60/99 emanata dall’Encat, di fatto più completi e più tecnici. Ad esempio, non è chiaro  cosa s'intende per “raggio di curvatura  realizzato con la tecnica a clotoide”, poiché l’introduzione di un arco di clotoide fra un rettilineo ed una curva circolare è sempre possibile, più propriamente andrebbero fissati, in funzione della lunghezza della pista, degli intervalli dimensionali (es: raggio minimo delle curve) ottimali per la meccanica del cavallo. Anche nel caso della pendenza trasversale della pista, la limitazione dal 3% al 10% appare limitativa, basti pensare che la pista di Solvalla, in Svezia, considerata comunemente il chilometro più qualitativo in Europa, risulterebbe fuori norma per eccessiva pendenza (13,5%), come Goteborg, Malmoe ed altre famosissime. E fuori norma sono piste di elevato livello come Milano (11%) e Torino (10,5%). La pendenza è funzione del raggio di curvatura e non ha senso fissarla a priori. Poi, più che soffermarsi sugli aspetti tecnici dei boxes, peraltro scontati, sarebbe meglio parlare in maniera specifica e puntuale dei recinti di isolamento, per dare maggiore rilievo agli aspetti di controllo antidoping, che necessita di idonee attrezzature e metodologie di controllo.
Un’altra grave carenza del regolamento è quella di non aver per nulla citato l’ attrezzatura necessaria per una efficiente manutenzione della pista, fondamentale per garantire il benessere animale e un adeguato livello di agonismo. Mancanza strettamente collegata alla completa omissione delle caratteristiche minime del fondo (solo qualche accenno allo strato superficiale. Scontata l' "esclusione di pietrisco fine"), indispensabili al fine di poter garantire lo svolgimento delle corse, soprattutto nel periodo invernale. Sono più che numerosi i casi in cui si debbono rinviare le gare per un semplice acquazzone. Sebbene sia utile lasciare libertà alle singole società di corse di utilizzare i materiali a loro più convenienti e reperibili, risulta essenziale richiedere garanzie di un adeguato drenaggio o scorrimento dell’acqua piovana, in modo da limitare, in condizioni di pioggia, al massimo la formazione di fanghiglia o il trascinamento della sabbia superficiale, con conseguenti problemi di omogeneità della superficie di gara. Da tutto ciò si evince che l’intervista dello Sportsman, che a prima vista poteva sembrare un trattato di alta tecnologia, non è altro che un banale miscuglio di regole e di teorie molto spesso contrastanti con la logica e con la realtà. Secondo le direttive enunciate nell'intervista dall’architetto Baldini ippodromi come S. Siro e Stoccolma, Goteborg e altre da chilometro, tra le  più belle d’Europa, dovrebbero chiudere, perché hanno curve troppo sopraelevate. E questo è forse l’esempio più lampante delle molte incongruenze contenute nelle affermazioni del consulente tecnico.
Giusta invece la richiesta agli ippodromi di adeguarsi alle normative vigenti per quanto riguarda sicurezza e strutture, ma per ribadire simili principi non era necessario sprecare il fiume d’inchiostro apparso sullo Sportsman.

G.R.

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