Il presidente dei gentlemen, soldato di Panzironi, critica l’Unire, ma solo dopo le elezioni. E intanto Terminator tenta di chiudere un po’ di ippodromi. Primo consiglio della nuova Anact, si presenta anche Cazzaniga.

Cesare Meli
In un’intervista apparsa oggi sullo Sportsman, Cesare Meli, presidente Federnat, fa capire che, secondo lui, l’attuale ippica è piena di problemi. La cosa strana è che Meli se ne accorga ad elezioni concluse e cambio della guardia confermato. Sapete chi è Cesare Meli nell’Unire di Panzironi? Un componente del collegio sindacale che ha approvato gli ultimi bilanci, tra i quali quello di previsione del 2005 con operazione poco trasparente e malgrado non fosse pervenuto in tempo utile per la disamina. Cesare Meli è uno di quelli che ha corso a Firenze, unica piazza a non scioperare, a non appoggiare, nel febbraio 2004, la protesta delle categorie per la diminuzione del montepremi. Insomma Cesare Meli è uno dei fedelissimi di Panzironi, un classico uomo per tutte le stagioni, esattamente come Terminator e come altri generali senza esercito come lui.
Invece di andare subito a casa, come coerenza vorrebbe, Panzironi continua a fare danni e accentua lo scontro con gli ippodromi per il rinnovo delle convenzioni. “Chi non firma da fine mese smette di correre” avrebbe detto Panzironi ai dirigenti che si sono rifiutati di firmare il contratto proposto, che si riferisce allo scandaloso Modello Deloitte, i cui metodi di valutazione sono ancora per lo più sconosciuti e che premia secondo criteri che non tengono conto di variabili tecniche e qualitative importantissime. Ciò significa che, da fine mese, dovrebbero chiudere la saracinesca Montegiorgio, Bologna, Livorno, Corridonia, Padova, Aversa e tanti altri. Sarebbe interessante conoscere la normativa che consente al ragioniere di far correre un ippodromo al posto di un altro. Ippodromi costretti a chiudere perché dalla mattina alla sera qualcuno ha deciso di togliere loro qualcosa come 800 mila euro. E alla luce di tutto ciò ci sembra imbarazzante il silenzio dei diretti interessati. Sarebbe ora che le società di corse si scegliessero un buon avvocato per far valere i loro diritti. Anche il metodo dell’ ”armiamoci e partite” non è più immaginabile per un’ippica che vuole risollevarsi.
Oggi si è tenuto il primo consiglio direttivo dell’Anact. Presente anche l’ex presidente Tino Cazzaniga, che proprio non vuole rinunciare ad una poltrona. Tino prima che finisse la riunione si è alzato e, accompagnato dall’amico Gianfranco Fabbri, si è diretto all’Unire, dal grande capo Terminator Panzironi, per chiedere un appoggio alla sua candidatura per la presidenza dell’Upt. Il progetto sarebbe quello di collocare l’attuale presidente Mauro all’interno dell’Unire, in un ruolo consultivo e di consentire a Tino di prendere il suo posto. Sinceramente non capiamo la mossa di Cazzaniga. Che tipo di influenza potrà avere in futuro il ragionier Panzironi sul sistema politico-ippico? Nessuna, pensiamo noi.G.R.