Ughi e i suoi ragazzi non vedono l’ora di radere al suolo San Siro trotto. Pensano solo ai loro sportelli. Giulia Grif incanta Bologna. Matineé di Ravenna in pericolo.

Giulia Grif
Sugli organi di stampa finanziaria e più in grande sulla Gazzetta dello Sport, nei giorni scorsi è apparsa la notizia che Snai ha ricevuto un finanziamento di 310 milioni di euro per poter comprare 450 rami d’azienda inerenti le concessioni delle scommesse ippiche e sportive. Il prestito, perfezionato da Unicredit Banca e da una primaria istituzione finanziaria, ha comportato una ricollocazione del patrimonio immobiliare del gruppo. Infatti Snai ha offerto in garanzia il pacchetto azionario di controllo di Snai spa e gli immobili che fanno capo a quest’ultima. E tra questi, a copertura del debito contratto, ha dovuto inserire anche l’ippodromo del trotto di Milano, cha dalla controllata Trenno è passato al Snai Spa per 47,3 milioni di euro. Con tutti i rischi legati al proseguo del trotter milanese, la cui attività non è assicurata, come per l’ippodromo del galoppo, da un vincolo monumentale, ma da uno molto meno solido, frutto di una mozione approvata qualche mese fa, pochi giorni dopo l’ennesimo tentativo di Snai di far approvare un progetto di demolizione e di riassetto di S. Siro trotto. Rimasto alla Trenno, invece, l’ippodromo del trotto di Montecatini. Con questa operazione i vertici storici di Snai, oltre a trasformare la società da provider a bookmaker, potrebbero conseguire (le nostre, naturalmente, sono solo ipotesi), anche un ulteriore profitto in caso di cessione a terzi del pacchetto azionario. Infatti il pacchetto di controllo di Snai spa è in mano a pochi soggetti, che potrebbero venderlo in blocco e ottenere un cospicuo premio di maggioranza, Ma non è finita. Guarda caso, con l’avvio dell’operazione di acquisto dei rami d’azienda è rispuntata la storia dei tre sportelli distaccati, tre per ogni concessione ippica e sportiva. Tesi supportata da Snai, bocciata dalla legge finanziaria 2006 e ora riproposta dal presidente del sindacato imprese concessionarie (Sicon), Raffaele Palmieri. E questo senza passare per un bando. Qualche sospetto noi lo avevamo anche prima, ma ora è diventato quasi una certezza. Ai signori di Snai interessano le scommesse sportive, le scommesse sulle elezioni politiche, le scommesse su chi vincerà il Grande Fratello, sulla giostra del saraceno, sul campionato di tamburello, di ruzzola, di tiro con l’arco, ecc. Non interessano invece le scommesse sulle corse dei cavalli e tantomeno gli ippodromi che le ospitano. Noi speriamo che un giorno non tanto lontano gli sportelli di Snai saranno costretti ad accettare scommesse sull’eventualità che il mercato italiano venga aperto ad altri operatori.
Le corse virtuali tanto care a Snai e a Panzironi, non interessano invece alla gente che segue le corse. Ce n’era tanta oggi a Bologna per assistere al Gran Premio Italia, vinto dalla campionessa Giulia Grif al record di 1.13.3. Il Filly è stato invece vinto da Galantine.
A rischio il matineè di martedì prossimo di Ravenna. Ricordiamo che la riunione del Candiano è stata sospesa dall’Unire, che lamenta di non aver ricevuto la documentazione richiesta, in particolare la certificazione di agibilità dell’impianto, spedita dall’Asir giovedì scorso, secondo una nota diffusa il giorno seguente (venerdì). La società di gestione dell’ippodromo ravennate ha comunicato anche di aver chiesto all’Unire il permesso di posticipare i partenti di martedì 11 a lunedì 10 aprile, non ricevendo a tutt'oggi una risposta.
G.R.