Panzironi ammette anche che i soldi per il montepremi non ci sono. E intanto sperpera.

Ogni tanto saltano fuori delle storie che ci sarebbe da ridere se non fosse che riguardano la nostra ippica ormai a pezzi. Chiunque avesse una minima idea di cosa siano le corse dei cavalli, parlando di calendario immaginerebbe gli ippodromi come primi interessati a questo argomento ed è inutile chiarire per quale motivo. Se una società deve fare le corse vorrebbe anche sapere quando e, se possibile, per tempo, onde organizzarsi adeguatamente.
Il 15.12.05 a tal proposito un’associazione di ippodromi chiese all’Unire la determinazione del segretario Panzironi sul calendario delle corse e il segretario, evidentemente impegnato a contare i milioni di euro in più derivanti dall’entusiasmante andamento delle nuove scommesse, si è degnato di rispondere il 9 marzo (clicca qui).
Ma con un’altra domanda, chiedendo testualmente “l’interesse concreto posto alla base della richiesta, che è presupposto indefettibile per l’esercizio del diritto di accesso”.
Come dire, “spiegatemi perché volete conoscere la determinazione del calendario”.
Sembra superfluo ogni ulteriore commento sulla perfetta efficienza dell’Unire e del suo manovratore , che continua a non consegnare agli ippodromi un calendario che altre entità meno interessate (Il trottatore dell’allora presidente Anact Cazzaniga) già posseggono. La determinazione comunque esiste (clicca qui) e afferma che la dotazione a premi delle corse, formerà oggetto di appositi provvedimenti. Come dire che i soldi non ci sono, ma intanto crescono come fiori i bandi da 800.000 euro per la vigilanza, i 4 milioni in più di spese per il personale e le decine di milioni per un nuovo centro di allenamento e allevamento vicino a Capannelle. Tanto le scommesse volano. Vero signor Panzironi?.
G.R.