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Unagt : Tg Comitato 10.3.06: Cavalli con due indentità. Il silenzio di Cazzaniga
Inviato da unagt il 10/3/2006 22:40:14 (797 letture)

Tino, grande amico di Fabbri che è grande amico di Dubois, non  commenta i nuovi casi. E' ora che tolga il disturbo.  Panzironi prepara una conferenza stampa sul montepremi e sul lavoro interinale.


Ernesto Cazzaniga                      Roberto Brischetto



Domani, sabato 11, le elezioni per il rinnovo delle cariche ai vertici dell’Anact (si voterà dalle 15.30 alle 19.30). Il presidente uscente (speriamo per sempre) Tino Cazzaniga è intervenuto su lo Sportsman di ieri (giovedì) e ha anche attaccato gli stallonieri della sua associazione e nello stesso tempo difeso la sua politica, quando l’Anact tentò di acquistare gli stalloni Lindy’s Lane, Malabar Man e Donerail. Ernestino si è però dimenticato di ricordare tutti i dubbi e le perplessità sui costi che alla fine fecero fallire la trattativa. Dubbi che riguardavano soprattutto l’acquisto del primo dei tre cavalli. Gli stessi dubbi (forse addirittura maggiori) che hanno accompagnato l’acquisizione di Bartali Ok per 600 mila euro…. avete letto bene: 600mila. Oggi invece un’altra giornata di silenzio sugli altri due casi di cavalli allevati da Jean Pierre Dubois con doppio nome e doppia nazionalità, americana e italiana. Forse Cazzaniga ha perso la voce negli ultimi giorni di campagna elettorale. Non vorrete per caso pensare che si tratti invece della sua amicizia per Gianfranco Fabbri, che è a sua volta amico intimo di Jean Pierre Dubois, che probabilmente ha sempre considerato l’Italia come il paese dei balocchi? Sareste completamente fuori strada. Tornando allo Sportsman, Cazaniga conclude con una dichiarazione di fedeltà a Panzironi . Sono veramente una bella coppia…da mandare a casa. Cazzaniga subito visto che capita l’occasione. Terminator al più presto possibile.


A proposito del segretario generale Unire. Sembra che stia preparando per fine mese una conferenza stampa. Intenderebbe parlare dell’ottimizzazione del bilancio Unire e – aggiungiamo – ufficializzare l’esposizione creditizia delle Ente nei confronti delle agenzie ippiche. Sembra anche che Panzironi abbia intenzione di spiegare le modalità con cui l’Unire ha usato il lavoro interinale. Lui dirà alla luce del sole, noi invece pensiamo abbia ragione la Gazzetta dello Sport, che ha tirato fuori il caso e annunciamo ufficialmente che seguiremo la traccia del giornale rosa, tentando di chiarire i tanti lati poco chiari di tutta questa vicenda.
Relativamente ai bilanci, alle scommesse che secondo Panzironi volano, noi gli ricordiamo che:

“Il bilancio di previsione per l’anno 2005 prevedeva, dal lato delle entrate (fonti di finanziamento), un prelievo sulle scommesse al Totalizzatore Ippico Nazionale in crescita del 4%, rispetto ai dati consuntivi 2004. Il documento previsionale asserisce altresì che per il biennio successivo si possa registrare un progressivo incremento del prelievo nell’ordine del 5% per il 2006 (+ 9% rispetto al 2004) e di un ulteriore 4% per il 2007, grazie all’introduzione di nuove tipologie di giochi e la presentazione del progetto di riformulazione del concorso Totip. Tali previsioni a tutt’oggi risultano fortemente disattese. L’analisi del movimento delle scommesse  (al 31.12.2005)  del  2005 rispetto all’anno 2004  segna  5,56% per le ordinarie, -8% per la tris, per un complessivo minor prelievo Unire di 21,472 milioni di euro, che diventano 30,801 milioni se rapportati alle previsioni del bilancio 2005. E disattese sono le previsioni di entrate dalle nuove scommesse (tenendo presente che il prelievo tris è sceso, nel 2006, dal 21,2% al 20,29%, vale a dire meno  4,29%). Tali previsioni sono disattese anche da un confronto tra le scommesse effettuate nei bimestri gennaio - febbraio 2006 - 2004, dove nonostante quattro giorni di sciopero effettuati dalle categorie nei primi giorni 2004, si ha un aumento del movimento globale (comprensivo di vincente ed accoppiata in ordine + seconda tris, quartè, quintè)  solo del 0,94%, insufficiente per riassestare le casse dell’Unire. A questo disequilibrio finanziario, conseguente alla diminuzione del gioco, si aggiunge l’ormai nota esposizione creditizia dell’Unire nei confronti dei concessionari per la raccolta delle scommesse ippiche, per minimi garantiti e quote di prelievo. L’ammontare dei crediti vantati dall’Ente nei confronti delle agenzie ippiche  sino al mese di aprile 2005, secondo quanto previsto dal Capo dipartimento del Mipaf, Dott. Giuseppe D’Ambrosio (vedi allegato), risulta essere il seguente:

-   19.344.936,64 per crediti verso agenzie storiche;
-  
50.992.548,57 per crediti verso agenzie gestite dall’Aams.

In particolare nel documento in oggetto,  in merito al recupero di tali crediti, viene evidenziata da parte del Mipaf la “perdurante assenza di iniziative specifiche per quanto riguarda le agenzie ippiche cosiddette storiche, nonostante siano stati attribuiti in via esclusiva all’Unire i compiti relativi alla gestione delle predette concessioni”.

Tutti questi dati e gli altri che riusciremo a reperire verranno presentati a Panzironi in conferenza stampa. Non vediamo l’ora che arrivi quel giorno.


G.R.

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