Tentativi per portare gli avversari dalla parte di Tino. Forse è veramente spacciato. E intanto il montepremi 2006 non è stato comunicato.

Anche Panzironi deve aver capito che tira una brutta aria per il suo consigliere Tino Cazzaniga e che la sua poltrona alla presidenza Anact è compromessa. Lo si capisce dai continui tentativi di aiuto verso il povero presidente uscente (speriamo). Anche dalla segreteria del Ministero delle politiche agricole sarebbero arrivate telefonate ad alcuni delegati regionali dell’Anact, che vengono pregati in ginocchio di non appoggiare la lista Brischetto. All’Unire, l’eventuale caduta di Cazzaniga sta generando nervosismo e panico? Non lo sappiamo, ma siamo sicuri che un minimo di preoccupazione ci sia. Sembra addirittura che alcuni tentativi di rompere il fronte anti  Cazzaniga siano arrivati da personaggi politicamente vicini all’attuale opposizione al Governo, che avrebbero portato da Panzironi uno dei due vice presidenti della lista Brischetto, nel tentativo di farlo passare dall’altra parte, con la probabile e conseguente uscita di scena di uno dei due vice scelti da Cazzaniga. Sembra che il signore in questione abbia ringraziato e salutato. Evidentemente stava bene dov’era. Un gioco piccolo, tipico della vecchia ippica gestita da dilettanti e dai soliti noti (e ci fermiamo qui nei giudizi) .  A tal proposito sarebbe utile che il subcommissario Baldarelli (estraneo alla vicenda), possibile protagonista futuro della scena politica, adesso che ne è venuto al corrente, chiarisca i ruoli e le posizioni all’interno del suo schieramento ippico, altrimenti si rischia di partire subito col piede sbagliato.

Intanto prosegue il mistero, che tale è solo per chi credeva alle parole di Panzironi, che riguarda l’importo del montepremi 2006, promesso uguale a quello del 2005. Da allora silenzio totale, per un motivo ormai evidente. I soldi non ci sono e non sanno come mantenere invariato il montepremi. Da mandare subito a casa.

G.R.