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Unagt : Tg Comitato 9.2.06: Panzironi riconosce i nostri diritti di immagine
Inviato da unagt il 9/2/2006 22:26:05 (884 letture)

Panzironi impone agli ippodromi di toglierceli e così li rende ufficiali. Alemanno aiuta Ughi sul decreto delle sub agenzie, ma poi ci ripensa.



Franco Panzironi usa ogni mezzo per prevaricare, emarginare e, se possibile, umiliare i suoi avversari. Noi dell'Intercategoriale (Fipt, Unagt, Assogaloppo) siamo i suoi bersagli preferiti e, da buon terminator, il segretario Unire tenta di fare terra bruciata intorno a noi. L'ultima operazione alla Panzironi nel testo della convenzione con gli ippodromi (clicca  qui). Panzironi tenta di tagliare fuori le categorie e commette l'errore, nella sua foga, di riconoscere l'esistenza di diritti di immagine che ci spettano e per i quali ci batteremo. Il segretario invece minaccia gli ippodromi con una manovra palesemente contro legge, da denuncia nel caso in cui andasse in porto.

Ecco il comunicato diffuso oggi dall'Intercategoriale.

“L’Unire  ha dettato le condizioni per il contratto per la gestione degli impianti, per i servizi relativi alla organizzazione delle corse e per l’attività di ripresa delle immagini televisive inerenti alle medesime corse.

Giova premettere come l’Unire, pur nella imposizione delle clausole contrattuali, che definire vessatorie è un minuscolo eufemismo, ha finalmente scoperto le carte, ed ha confessato che le pretese, tanto vituperate, dei protagonisti dello spettacolo ippico relativamente ai diritti di immagine sono fondate.  In buona sostanza, riconosce che le richieste di proprietari, allenatori, guidatori e fantini  erano e sono legittime: essi hanno diritto, come rivendicato sin dalla entrata in vigore dell’art.12, lett. d), Dpr 169/98, alla remunerazione per l’immagine e la partecipazione alle corse dei cavalli.  Solamente che pretende, ai sensi dell’art. 9 punto 5 del contratto sopra detto, che le società di corse facciano firmare le rinunce ai propri diritti d’immagine da parte degli operatori ippici.

In altre parole l’Unire forza le società di corse ad infrangere la legge.

 A tacer d’altro, è illegale, anzi illecito, far estorcere (attraverso altre vittime: le società di corse) agli operatori ippici una firma di rinuncia a propri sacrosanti diritti.  Ma che cosa succede se gli operatori ippici si dovessero rifiutare di firmare?  Le corse non si fanno più ?  Sono queste le condizioni per ottenere le personalizzazioni di quel modello Deloitte che costituisce uno dei principali veicoli per lo smantellamento dell’ippica?

Questa volta l’arroganza dell’Unire ha superato ogni limite di legalità:  si tratta di evidenti abusi, che possono avere rilevanza non solo da un punto di vista civilistico, e comunque di atti che, certamente, non potranno reggere ad una impugnativa giurisdizionale.  Per tali ragioni, l’Intercategoriale presenterà un esposto alla Procura della Repubblica, ed impugnerà lo schema di contratto in questione, nonché tutti gli atti annessi, connessi e presupposti davanti al competente TAR, con richiesta di sospensiva.

Maurizietto Ughi le sta tentando tutte per ottenere all'ultimo momento l'approvazione della norma che consentirebbe alle sue agenzie di aprirne altre tre. Lo inserisce in tutti i decreti e disegni di legge e quando tutto sembra a posto qualcuno lo rimanda al via come in un perverso gioco dell'oca. L'ultima è molto recente. Si tratta di un disegno di legge (il numero 3723 appena approvato dal Senato) recante "interventi urgenti per i settori dell'agricoltura, dell'agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità d'impresa".
Il partito dei "tre sportelli" ha tentato con un blitz in Parlamento di far passare la discussa (e già più volte bocciata) norma che consentirebbe ai concessionari sportivi e ippici di aprire tre sub-agenzie per la raccolta delle scommesse. Sembrava tutto ok, soprattutto dopo il parere favorevole del ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno. Invece, poche ore più tardi, il ministro ci ha ripensato e almeno per il momento il blitz non è riuscito a Maurizietto. Ma siamo certi che  non mollerà l'osso e per questo chiediamo la massima vigilanza a chi deve vigilare.



G.R.
 

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