Siracusa galoppo domenica e Napoli galoppo lunedì cedute al trotto per mancanza di partenti. Il problema delle indennità. Snai non molla l’osso.

Varenne, simbolo di un'ippica che sembra lontana anni luce
Prosegue il periodo d’oro della tris voluta dalla coppia Panzironi –Cazzaniga (con la consulenza di Gabriele Baldi). Dopo la quota vincente eccezionale di Milano (36 euro) oggi a Padova siamo saliti alle stelle, raggiungendo gli 88 euro. Sono cifre che sicuramente invogliano a scommettere…..sulle partite di calcio. La novità è però la non riuscita di due tris per mancanza di un numero “legale” di partenti e per quanto riguarda Napoli non è da escludere che la fuga dei partenti sia da collegare all’abbattimento delle indennità per i partecipanti, oltre il 60% per allenatori e fantini. La tris di Napoli è stata sostituita con il Premio Adamello, corsa per cavalli di 5 anni ed oltre a reclamare per euro 6.050.000 sulla pista di Tor di Valle. Quasi una differenziata. Infatti, la programmazione dei matineè prevede corse per anziani di categoria G a vendere per un importo massimo di euro 5.200, per anziani di categoria F a vendere per un importo massimo di euro 6.800 ( 750 euro in più di quanto previsto dalla tris di lunedì 16 a Tor di Valle ). A Siracusa, invece, le indennità non c’entrerebbero. Le due corse con maggiore dotazione hanno raggiunto, rispettivamente, 10 e 8 partenti . Sarà il trotto bolognese a subentrare.
Per finire, a Firenze, nell’odierna (venerdì) tris del caffè, è stato ritirato il cavallo n. 12 Asous Marine perché partente anche ieri alla nona di Bologna. A norma dell’art. 9 del Regolamento tris “ i cavalli dichiarati partenti nella corsa tris non sono qualificati a correre in alcun ippodromo nei giorni che intercorrono tra la dichiarazione dei partenti ed il giorno della disputa della corsa tris”. Il compito di comporre la tris e ufficializzarla compete all’Ufficio tris. Complimenti anche a loro.
Bisogna ammettere che Maurizio Ughi non molla mai. Quando punta un obiettivo cerca sempre di raggiungerlo e raramente fallisce. Ci piacciono uomini così, soprattutto perché lavorano alla luce del sole, senza intrighi e scorciatoie dubbie. Ughi non é ancora riuscito a ottenere le subagenzie regionali per ogni concessione ippica e sportiva, ma è riuscito lo stesso nell’intento di rivoluzionare il mercato e i suoi precedenti equilibri. Con la delibera pubblicata sul bollettino del 12 dicembre 2005 , l’autorità garante ha infatti ritenuto che l’operazione organizzata da Snai di procedere con l’acquisto di 452 concessioni per la raccolta delle scommesse ippiche e sportive è idonea. Nella medesima delibera viene fatto riferimento anche all’articolo 14 della legge 80/05 che ha abrogato i commi 8 e 9 dell’articolo 2 del dpr 169/98 e gli artt. 4 e 5 dei decreti del Ministero delle Finanze del 3 giugno 1998 e 7 aprile 1999. Nei fatti è venuto meno il divieto per i concessionari delle scommesse ippiche e sportive di detenere la titolarità di ippodromi e concessioni per la raccolta del gioco tris, la preclusione per le società di azioni di acquisire la titolarità di concessioni per la raccolta delle scommesse, nonché la limitazione concernente il numero di concessioni rilasciate a ciascun soggetto. Bravissimo Maurizio, soprattutto perché questo altro obiettivo centrato è nell’interesse comune e non a vantaggio dei soliti noti (soprattutto dei grossi concessionari, i piccoli hanno agito e agiranno da “comprimari”, come sempre), come le malelingue sostengono. Senza Ughi come sarebbe andata a finire l’ippica? I suoi seguaci (molti e disinteressati) dicono molto male, noi però un tentativo di gestire il nostro sport senza la sua compagnia lo faremmo piuttosto volentieri.
G.R.