Diminuisce il montepremi, ma aumentano i costi dell’Unire. Solo tris di bassa categoria.
L’Unire continua a negare un confronto ad Anagt, Unagt e ai Proprietari che si riconoscono nell’Intercategoriale, nonostante le numerose richieste di convocazione e la ribadita disponibilità alla collaborazione. Pertanto le medesime, loro malgrado, sono costrette a prendere atto della totale chiusura e della mancanza di volontà dei vertici Unire di aprire un tavolo comune di concertazione con la quasi totalità delle categorie (preferendo, evidentemente, solo interlocoturi funzionali ai propri fini) e anche con il mondo del lavoro per iniziare un percorso comune che permetta di risolvere la grave crisi tecnica - economica dell’ippica e di restituire nuovo impulso, credibilità e trasparenza al settore. Inoltre apprendono che, a differenza del montepremi in discesa verticale, continuano ad aumentare esponenzialmente commissari, dirigenti e costi dell’Ente. Infatti, l’Unire pubblicherà a giorni l’ennesimo bando per l’assunzione di ulteriori cinque dirigenti che così salgono a dodici, segretario generale escluso. L’ennesima azione tesa ad occupare poltrone e a togliere soldi alla povera gente. In contrapposizione, però, non è stato ancora comunicato (clicca qui) l’importo del montepremi 2006 e si prosegue a tagliare corse ordinarie, inserire matineè e chiudere ippodromi. Una vergogna. Di conseguenza allenatori, guidatori e proprietari, confermano la riunione di domani a Bologna, ore 16.00 (sede Apter), per definire modalità e azioni di sostegno all’astensione dalla dichiarazione dei partenti, ad iniziare da quella prevista per il primo gennaio 2006 e giorni seguenti.
Finalmente è stato trasmesso agli interessati il nuovo Regolamento tris (clicca qui). Le prossime tris saranno delle condizionate ad invito che di invito, però, hanno ben poco. In effetti, l’handicapper dovrà limitarsi solo a scegliere i cavalli di una o più categorie come indicato nella proposizione della corsa, senza poter aggiungere soggetti di categorie diverse. I numeri non verranno attribuiti dall’uomo, ma estratti a sorte, anteponendo le categorie inferiori a quelle superiori. Quindi le corse tris non saranno altro che delle comuni condizionate, come quelle che vengono programmate quotidianamente in ogni ippodromo. Tutto è affidato alla sorte e così facendo la qualità della corsa non potrà essere che medio bassa. Basta vedere le proposizioni tris del mese di gennaio dove si evince che la maggior parte delle corse alla pari sono riservate a cavalli di categoria “F” ed “E” o “E” e “D”, mentre i cavalli di categoria “C” e “B” possono partecipare solo rendendo 20 o 40 metri al primo nastro. E senza maggiorazioni dello stanziamento a premi per i penalizzati, non sarà facile trovare cavalli disposti a correre con resa di metri una corsa impegnativa e massacrante qual'è la tris. Inoltre, viene meno l’omogeneità in quanto essendo attribuiti i numeri a sorteggio, il cavallo migliore o con eccellente condizione può sorteggiare un numero più basso rispetto ad uno inferiore o meno in forma, cosa che non succede in un invito con posizioni assegnate dall’handicapper. Ad esempio, in una condizionata ad invito di anni 4, per cavalli vincitori da 15 a 45 mila euro, come quella programmata sabato 7 gennaio a Milano, un cavallo vincitore di 20 mila euro in carriera può sorteggiare e partire con un numero superiore a quello che vince 40 mila euro, che si presume sia migliore del precedente. Inoltre, un cavallo che corre poco, per problemi fisici o per scelta del proprio allenatore, potrebbe essere collocato in una categoria inferiore rispetto al suo potenziale e risultare notevolmente avvantaggiato Un altro tasto dolente è il rapporto di scuderia, che non dovrebbe mai esistere né con in numero massimo, né con il numero minimo di partenti, per ovvi motivi di trasparenza. Altro tema scottante è rappresentato dalle tris estere, per le quali le norme del regolamento tris non si applicano. Con le scelte attuate da questa Unire, non abbinando la tris a eventi di particolare rilievo, aumenta il pericolo di anomalie. Come viene meno, con il nuovo regolamento tris anche il concetto di intercambiabilità. La maggior parte dei cavalli che correranno le tris saranno locali e non rappresenteranno la forma di diverse piazze, come avvenuto sino ad ora. L’intercambiabilità era stata introdotta non solo ai fini del gioco in quanto mescolare diverse forme può rendere più interessante la gara, ma anche e soprattutto per una questione di trasparenza e regolarità della corsa, che più volte in passato era risultata oggetto di discussioni, perplessità e di indagini disciplinari e giudiziarie. Inutile nascondere che, specialmente con un Ente che non garantisce un adeguato controllo e senza competenze tecniche specifiche, è molto difficile confezionare una corsa tris credibile e sicura solo con cavalli locali.
G.R.