Astensione dai partenti dal primo gennaio. Ma Panzironi continua a tagliare. Anche il ministro Alemanno non scherza, ma per gli amici si fa di tutto.
Se qualcuno aveva ancora dei dubbi quello che è accaduto in questi giorni li avrà fugati completamente. Franco Panzironi vincerà per distacco il titolo di personaggio ippico dell'anno, perchè è riuscito con molta fatica, a suon di disastri, a mettere assieme Unagt e Anagt le due associazioni degli allenatori-guidatori che in passato erano sempre state su posizioni politicamente opposte. Tutte le associazioni Anagt -Unagt hanno sottoscritto (clicca qui) un comunicato in cui dichiarano l'astensione dalla dichiarazione dei partenti prevista per il primo gennaio e giorni seguenti. Panzironi ha affermato che sono necessarie meno corse, meno cavalli, meno piccoli proprietari. Noi aggiungiamo che sono necessarie meno spese per la burocrazia dell'Ente (da 82 a 105 milioni il costo di gestione dell'Unire dal 2003 al 2005), meno funzionari, meno clientelismo, meno politica, maggiore trasparenza, maggiore competenza specifica, rispetto per il lavoro delle persone e di una dignità che, per fortuna, è ancora trasversale fra la gente dell'ippica.
Panzironi farebbe anche un po' di tenerezza se non si stesse parlando della sopravvivenza di uno sport. Ormai è quasi solo (la sinistra che ha garantito una gestione bipartisan lo ha mollato), è senza soldi e non li vuole chiedere all'amico Maurizietto Ughi (chissà perché?) che gli ha sempre consigliato come muoversi per il bene del settore (quale?). E con queste premesse deve presentare uno straccio di bilancio accettabile al probabile successore del ministro Alemanno e allora continua a fare la sola cosa che può fare, senza deludere gli assuntori dei giochi. Continua a tagliare spese e risorse e, pateticamente, solo adesso che forse i generali senza esercito non gli servono più torna a parlare di consulte tecniche (previste dalla legge 200/2003) e cioè a soli 100 giorni dalle elezioni. Caro Franco sei proprio alla frutta e si vede.
Lo sfascio non è opera solo di Panzironi, ma anche del suo capo supremo, il ministro Alemanno che in tutti i modi invece di pensare, come aveva promesso, al rilancio e alla stabilità dell'ippica, sembra preoccuparsi solamente di reinserire, nella variazioni dell'ultimo minuto della finanziaria, il comma che prevedeva tre subagenzie ippiche e tre subagenzie sportive per ogni concessione ippica e sportiva. E cioè il salvataggio di Snai che, altrimenti, navigherebbe in acque piuttosto burrascose. Siamo sicuri che Alemanno, Maurizietto e Francuccio nostri non si daranno per vinti e tenteranno di rientrare dalla finestra, magari con l'aiuto di qualche altro generale senza esercito che magari fa finta di andargli contro.
G.R.