La negligenza di un giornalista senza ritegno. Calendario in via di definizione. Milano, società sotto accusa. L’Emilia Romagna lotta per la sopravvivenza.

Ci si domanda se le parole dello Sportsman in data odierna siano state scritte da un giornalista. La riprovazione si trasforma in disgusto di fronte a quanto pubblicato dal giornale che dovrebbe essere l’unico quotidiano ippico della penisola. Tutti sanno che una circolare interpretativa - vedi dichiarazione dei Monopoli (clicca qui) – non può modificare un decreto interministeriale qual’è il regolamento delle scommesse, firmato, di concerto, dai Ministeri delle Finanze e delle Politiche Agricole e pubblicato nella Gazzetta ufficiale. La normativa è chiara sia per quanto concerne il regolamento delle scommesse, sia per quello delle corse, che non prevedono una nuova dichiarazione dei partenti con modifica di numeri, fila e gabbie. Anziché complimentarsi con Intercategoriale, Monopoli, Gazzetta dello Sport, Q.S., cosa scrive l’ignoto estensore dello Sportsman? “… Ma per fortuna non è successo assolutamente nulla di vitale per l’ippica italiana. A meno che non si reputi tale una categoria F di Taranto da 2500 euro al vincitore”. Ma queste parole sono state scritte da un giornalista? Che questo accada in una categoria F o in un Gran premio non vi è nessuna differenza visto che, fino a prova contraria, tutte le corse sono uguali ai fini dei regolamenti. Ma cosa stai dicendo ignoto giornalista dello Sportsman? Le ipotesi sono quindi due, o quelli dello Sportsman stanno strumentalizzando il caso per aiutare i soliti ignoti, oppure non hanno la preparazione tecnica e giornalistica per dirigere nemmeno un opuscolo di regali natalizi.
L’articolo non sembra essere nato nei saloni di una redazione, ma a Roma, in sede Unire, o in altri luoghi, perché è difficile immaginare un giornalista che si stacca tanto dalla sua professione per raccontare simili banalità. Ma qui siamo addirittura alla vergogna. Lo sconosciuto giornalista non esita a gettare fango sull’integrità morale di gente che bene o male gli dà da mangiare Sostiene che “ …per i proprietari e driver impegnati nella corsa che non avrebbero rinunciato al premio neppure se ci fosse stato da correre senza aspettare un minuto”. E’ un'affermazione spudorata che testimonia il livello etico a cui sono giunti i fedelissimi di Franco Panzironi. E siamo sicuri che la giuria di Taranto, tanto cara ai quartieri alti dell’Unire, non verrà sanzionata come meriterebbe. Ignoto giornalista dello Sportsman, ma che verità hai raccontato sul tuo giornale? Che fatica hai fatto per perseguirla e manifestarla? A Taranto non sono stati rispettati i regolamenti. E la tua fatica è stata aspettare la “velina” dell’Unire.
Domani all’Unire tocca ai presidenti di Federippodromi ed Uni incontrarsi per definire il calendario 2006 che, da quanto dato sapere, riproduce quella miscela di slogan, approssimazione e sperequazione a cui ci hanno abituato l’Unire e i suoi portavoce. Nella precedente riunione dell’11 novembre Franco Panzironi aveva proposto di eliminare poche giornate di corse (28 di trotto e 30 di galoppo !! Per una riduzione di qualche milione di euro del montepremi) per ottimizzare le risorse a disposizione dei cavalli.
Duro comunicato della nuova associazione dei proprietari lombardi trotto che ha stigmatizzato l’incuria e la gestione approssimativa della pista di Milano, che non hanno permesso il regolare svolgimento della riunione odierna rinviata a domani e che, in presenza di interventi più tempestivi, si sarebbe potuta svolgere regolarmente.
Proprietari, allenatori e guidatori dell’Emilia Romagna, appresa la possibilità di una ulteriore riduzione di convegni per il 2006 rispetto al c.a. hanno espresso all’Unire preoccupazione per la loro sopravvivenza, messa già a dura prova dalla diminuzione 2005 di montepremi (-20,50%) e convegni (-24) e dall’aumentato costo di gestione delle scuderie e delle trasferte. L’economia ippica dell’Emilia – Romagna, culla del trotto italiano, rischia di sparire e con essa una occupazione complessiva regionale fra le più alte d’Italia. Pertanto, le categorie emiliano romagnole hanno chiesto un’assegnazione di montepremi e convegni ordinari minimo pari a quella del 2004 e di integrare parte dell’importo dello stanziamento a premi ridotto nel 2005 con l’attribuzione di riunioni differenziate.
G.R.