La redazione de Lo Sportsman deve studiare i regolamenti. Ennesimo autogol del ragioniere. Cosa non farebbe Cazzaniga per protagonismo.

Ernesto Cazzaniga
Lo Sportsman del 22 novembre us., rispondendo a Giulio Pisati (scuderia allevamento dei sette) afferma che “è ancor più vero che lo stesso Regolamento, all’articolo 109, lascia la possibilità ai giudici (quindi anche allo starter) di decidere in base alla propria esperienza per tutti i casi non contemplati dalle tabelle”. Senza entrare nel merito della querelle teniamo a far notare al signore che risponde in grassetto (senza firma) che gli articoli del Regolamento delle corse al trotto aggiornato alla deliberazione del commissario n. 12 del 16.7.2004 sono solo 105. Allo stesso signore che tre giorni prima asseriva (riferito alla corsa rinviata quale ultima a Taranto) che il regolamento delle scommesse permette di variare numeri e fila, consigliamo di studiare i regolamenti prima di incorrere nell’ennesima figuraccia.
L’Unire continua a far finta di non capire e per giustificarsi con i Monopoli afferma, in un comunicato stampa, che il segretario generale nelle sue dichiarazioni alle agenzie di stampa si riferiva ad un’eventuale contrasto tra la “circolare interpretativa dell’Aams ed il Regolamento delle corse al trotto”, mentre il comunicato dei Monopoli afferma che non esiste alcuna differenza tra “una circolare interpretativa ed il regolamento delle scommesse sulle corse dei cavalli “. L’Unire dimentica di specificare che il Regolamento delle scommesse non si pone in contrasto con il Regolamento delle corse al trotto né con quello al galoppo . Il regolamento delle scommesse non consente una nuova dichiarazione dei partenti, ma la ripetizione della corsa “limitatamente ai cavalli che si ripresentano alla ripetizione”, in conformità con il Regolamento delle corse( artt. 68 e 58) . La ripetizione ovviamente, come chiunque può capire se capace di intendere e di volere avviene secondo il Regolamento delle corse (mantenimento dei numeri e della propria fila), cosa che a Taranto non è avvenuta. La giuria di Taranto (contrariamente a quella di Livorno), ha operato con sostanziale scorrettezza, ha permesso una nuova dichiarazione dei partenti, che fossero cambiati numeri e fila, ha ribaltato la natura della corsa, non ha garantito la correttezza della stessa e non ha tutelato proprietari, allenatori, guidatori e scommettitori. E il segretario generale, dichiarando che due giurie che si comportano in maniera diametralmente opposta abbiano entrambe ragione, ha avallato una violazione del regolamento. Il corretto uso delle regole è fondamentale per la trasparenza delle corse.
Tino (detto Gianfranco) Cazzaniga giullare della corte dei miracoli e a tempo perso addetto stampa distaccato dell’Unire. E’ nota la bontà della sua strategia per rilanciare il settore: matineè, chiusura di ippodromi, eliminazione di cavalli e scuderie, enucleazione, politica delle briciole. Le sue parole sono quelle di Panzironi. Meno montepremi, meno corse. Poco importa se le agenzie non hanno pagato minimi garantiti per centinaia di milioni di euro e che continuino a non pagare. Poco importa se gli allevatori sono costretti a svendere i loro prodotti. Verrà anche il tempo in cui gliene chiederanno conto. Poco importa se i regolamenti non vengono rispettati e il pubblico abbandona gli ippodromi.Dove sono le tanto declamate nuove scommesse? Dopo nove mesi solo un surrogato, mentre il buco dell’Unire aumenta al pari della fame degli ippici. Farebbe bene a spiegarci questo e tanto altro con parole accompagnate dai fatti. L’importante per Cazzaniga è sedersi alla tavola rotonda, non importa se come giullare. Altro che montepremi stabile, sembra non importargliene nulla del montepremi. Noi il progetto lo abbiamo e lo abbiamo presentato a Verona. Ci tengono fuori dalla porta perché ci siamo accorti che i nostri soldi vanno nelle tasche di altri, che poco hanno a che spartire con l’ippica. Non vogliamo essere complici dello smantellamento del settore, siamo disposti a difendere la nostra dignità con tutti i mezzi, convinti che il giorno della resa dei conti arriverà per tutti. E i primi a precipitare saranno i giullari. Invece di sterili comizi, dovrebbe adoperarsi per salvare l’ippica, anziché farla morire.
G.R.