La Finanziaria "sbarra" Snai, crolla il titolo. Masini non ci crede nemmeno lui.

Quella che si sta giocando intorno al tavolo della finanziaria è una sottile partita a scacchi, i cui effetti, in un verso o nell’altro, incideranno sui nuovi equilibri del settore, ridisegnando la mappatura delle forze in campo o ( ipotesi che non si può escludere) rafforzando alcuni di quelli già presenti sul mercato. Due le cose da tenere sotto osservazione. La prima è l’individuazione del limite di concentrazione (100 agenzie) nella disponibilità di un unico concessionario, cosa questa che se da una parte appare un indirizzo legislativo corretto, teso ad evitare i soliti ed inopportuni “monopoli”, dall’altra sembra uno “sgarbo” all’azione di rastrellamento di agenzie messo in atto in questi ultimi mesi da Snai. Resta da capire se gli stessi limiti di concentrazione verranno posti, in qualche modo, su quei soggetti che di fatto dispongono di una rete a terra ben maggiore, con effetti più devastanti sul territorio. La seconda attiene ai criteri di ampliamento della rete (l’apertura di tre sportelli ippici e sportivi in ambito regionale, in locali diversi dall’agenzia), anche questo frutto di una precisa strategia che si lega all’azione di rastrellamento di cui sopra. Ed anche in questo caso l’impressione è la stessa, dato che ad oggi il provvedimento appare “cassato”. Per cui se la situazione non dovesse subire sostanziali mutazioni, il riordino del settore (ed il conseguente allargamento della rete) dovrà seguire una procedura diversa, forse ricorrendo all’istituzione di un bando teso alla individuazione di un numero limitato di soggetti con funzioni di providers/bookmakers. Sembra essere definitivamente salta l’ipotesi di aprire “tre sportelli” per ciascuna agenzia titolare di concessione ippica e sportiva, la cui norma, in un primo momento, è stata approvata mercoledì 9 novembre come emendamento al testo di conversione del decreto fiscale che sta “accompagnando” la Finanziaria 2006. Disposizione che avrebbe permesso un allargamento dei punti vendita previsto dalla legge con l’apertura di circa 2200 sub agenzie sportive e circa 1800 ippiche. La somma dello “stop” ai tre sportelli e della norma che impedisce ad un concessionario di essere titolare diretto o indiretto di più di 100 agenzie sta a significare uno sbarramento totale ai piani di sviluppo di Snai. Infatti la società toscana ha in piedi un’opzione di 464 concessioni, tra ippiche e sportive, che scade a febbraio e conta, ovviamente, su un favorevole sviluppo della finanziaria per accelerare il proprio sviluppo nel settore scommesse.
Crolla il titolo Snai (che ha subito anche la bocciatura del comune di Milano dei piani speculativi su San Siro) che anche oggi ha subito l’ennesima battuta di arresto registrando un - 5.50%. In pochi giorni è passato da una quotazione di 12,93 a una di 8,28 euro per azione.
Ieri è stata pubblicata la 2°parte della personalissima analisi di Silvan Masini su Sport e Scommesse, il giornale che fa riferimento a Snai. Uno sproloquio di elogi all’operato della peggiore Unire del dopo guerra, in cui l’unico elemento di continuità è rappresentato proprio dall’inventore del pallottoliere. Mentre quasi tutte le società di corse stanno depositando ricorsi (oggi si è discusso quello di Livorno al Tar di Firenze) contro l’Unire per i criteri proposti dall’Ente per la sottoscrizione della nuova convenzione – tipo, Mariuccio, candidamente, esalta le progettualità attuate dell’Unire e lo studio Deloitte. E’ l’unico a magnificare i criteri di assegnazione del montepremi sceso a meno 16,81% e un calendario che continua ad uscire mese per mese, nonostante le assicurazioni dell’Unire che aveva promesso di pubblicare il calendario annuale 2006 entro il 30 ottobre us. Farebbe bene invece ad evidenziare tutti i punti oscuri di un progetto che non c’è mai stato e cercare, una volta tanto, di essere propositivo per frenare il processo di smantellamento dell’ippica attuato dalla sua Unire.
G.R.