La Giuria annulla la corsa e sbaglia. L'Unire la fa ripetere con partenti dichiarati una seconda volta e sbaglia ancora. Ma una volta non esistevano dei regolamenti ?

Inciucio alla sesta di Taranto. Cade il cavallo n. 7 Besinde Top creando una situazione di pericolo. La Giuria ha annullato inspiegabilmente la corsa invece di applicare il regolamento e riproporla con i cavali ripresentati dietro le ali della macchina a numeri invariati. Senza considerare la contraddittorietà del comunicato Unire, “ la giuria sospende e annulla la corsa”, da questo momento la giuria (presidente Alessandro Lazzaro) adotta una serie di provvedimenti in violazione al regolamento delle corse senza precedenti, sino alla riprogrammazione di una decima corsa non inclusa nel programma ufficiale della giornata.
1) La corsa è stata annullata, e non interrotta, alle 18.01, prima del termine massimo di minuti 30 calcolati dal momento dell’interruzione (art. 68 regolamento corse). Non si comprende perché non sia stato applicato il regolamento, che prevede la ripetizione della corsa entri i 30 minuti dalla sospensione e perché invece sia stata annullata;
2) La corsa non doveva essere annullata, ma ripetuta con gli stessi numeri di partenza pubblicati dal programma ufficiale delle corse (l’unico documento che per legge fa testo agli effetti delle scommesse) e i cavalli rimasti scendere nei posti resi vacanti dai concorrenti ritiratisi, restando però sempre nella propria fila (art. 58 regolamento delle corse);
3) Una corsa può essere programmata come decima solo dopo previa autorizzazione dell’Unire e, per la determinazione del segretario generale 18.05.2004, “deve assumere il carattere di autentica straordinarietà”. E se inserita nel contesto di eventi particolari (G. Premio Lotteria, Campionato Europeo, Trofeo Federnat, Palio dei Comuni, ecc.) il relativo libretto programma deve essere approvato almeno 30 giorni prima di ogni riunione (art. 46 regolamento corse). E l’odierno programma ufficiale di Taranto, diffuso dall’Unire lunedì 14 us elencava solo un ordinario svolgimento di nove corse;
4) Sarebbe stato possibile, sull’esempio di episodi simili accaduti in passato, ripetere come decima la sesta corsa, ma considerando il montante scommesso al momento della chiusura dell’accettazione del gioco di quest’ultima;
5) Infine, dopo l’annullamento, una sequenza di ulteriori gravissime irregolarità. E’ incomprensibile (a parte la folle violazione di tutte le più elementari norme) la riproposizione di una nuova corsa. Per di più, ufficializzata con i medesimi cavalli della sesta, meno i ritirati. Cambiando oltretutto i numeri di partenza solo ai concorrenti all’esterno di quelli che hanno rinunciato a partecipare dopo l’annullamento. Un compromesso dietro l’altro. I primi due hanno mantenuto la propria posizione, gli altri, per i ritiri del 3 (avvenuto in mattinata), del 5, del 12 e dell’8, hanno scalato vari numeri, non restando nella propria fila. Si è così permesso ai cavalli della seconda fila di partire in prima. Per quanto studiata, una “stangata” non sarebbe riuscita meglio.
Tutto questo testimonia come minimo una totale confusione nel gestire le corse, che si traduce in una palese mancanza di trasparenza con i regolamenti troppo spesso non rispettati. L’ippica è uno sport serio e deve essere gestita seriamente da persone competenti.
G.R.