Gastine - Continentale Dream come Rivaldo – Grufoso. Montepremi e corse diminuiscono anche in ottobre.

Le doppie identità dei cavalli da corsa  nel panorama ippico italiano è un fenomeno tutt’altro che isolato. Dopo il clamore suscitato dal caso Rivaldo - Grufoso (sia per il caso in sé, sia per disinvoltura con cui gli organi disciplinari lo hanno archiviato infrangendo palesemente le regole), nasce ora la doppia identità di Gastine – Continental Dream. Cavalla nata  il 21.2.2003  da Garland Lobell e Continental Victory,  americana con nome Continental Dream, con codice distintivo 7A0889 M per l’Usta statunitense, ed italiana con nome Gastine con codice  AG4613 per l’Anact italiana. La circostanza è stata sollevata dalla Gazzetta dello Sport ed è stata rilevata dall’Area trotto Unire che ha giustamente sospeso il pagamento dei premi.  A questo punto speriamo che non arrivi un’altra vergognosa archiviazione come per la vicenda Rivaldo - Grufoso, per altro molto simile nella sostanza. E noi ci chiediamo se, nell’ipotesi in cui questa volta una sentenza dovesse far luce su tutta la vicenda, come l’Unire potrebbe giustificare i due pesi e le due misure adottati per questo caso e per quello di Grufoso - Rivaldo che grida ancora vendetta e che speriamo venga risolto dalla magistratura ordinaria. E tornando all’episodio Gastine ci chiediamo ancora che ruolo abbiano l’allevatore Jean Pierre Dubois e perché il Presidente dell’Anact Gianfranco Cazzaniga e consiglieri autorevoli come Gianfranco Fabbri non facciano sì che vi sia un minuzioso controllo delle regole che in questo caso sembrano clamorosamente non rispettate. In ogni caso chi dovrà indagare potrà facilmente reperire copie dei moduli di inserimento del microchip (da cui risalire all’operatore veterinario e al luogo dell’operazione), depositate all’Anact e all’Ufficio controllo produzione dell’Area trotto. Ne potrebbero scaturire delle belle.

Intanto l’Unire di Panzironi prosegue nello smantellamento del settore. Ad ottobre 133 riunioni differenziate in sostituzione di 100 ordinarie. Altro montepremi e altra qualità delle corse che se ne vanno. Al peggio non c’è mai fine.  

G.R.