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Unagt : Tg Comitato 17.10.05: Panzironi-Ughi, attenti a quei due
Inviato da unagt il 17/10/2005 20:42:48 (761 letture)

Quando c’è da distruggere non hanno rivali. Il trotto milanese è avvisato, assieme a Melzi che si è fatto isolare dal ragioniere.



Domenica all’ippodromo del galoppo di San Siro si è tenuta la prevista manifestazione sindacale (con sciopero di mezz’ora) dei lavoratori ippici, dei dipendenti della Trenno e degli addetti al totalizzatore. Prima del Gran premio del Jockey Club uno striscione lungo oltre 20 metri con scritto “L’ippica a Milano non può morire, salviamo gli ippodromi  da chi vuole costruire” ha percorso il rettilineo d’arrivo, accompagnato da una quarantina di lavoratori. Il pubblico ha applaudito sempre più convinto, unito ai lavoratori dal timore che l’ippodromo del trotto possa scomparire e che al suo posto venga costruito il quarto anello dello stadio, un parco e un albergo. I lavoratori della Rsu denunciano la doppia aggressione a cui è soggetta l’ippica milanese. Da un lato è attaccata dalle sorde ed inadeguate strategie dell’Unire che, con l’avallo della proprietà (Snai),  hanno ormai svuotato l’impianto sotto ogni punto di vista. Dall’altro la volontà di Snai –Trenno che punta a smobilitare il complesso degli ippodromi e dei centri di allenamento in barba alla sua vocazione ippica che dovrebbe essere innata. Di innato, invece, c’è solo il business, la possibilità che il nuovo ippodromo del trotto possa venire ricostruito sui terreni della Maura, una delle due piste di allenamento del galoppo. Snai continua a smentire, ma se Panzironi ha dichiarato che “lo spostamento dell’ippodromo del trotto all’interno di quello del galoppo  è un’ipotesi che andrebbe studiata e valutata molto attentamente perchè presenta elementi favorevoli e  contrari, ma è assolutamente prematura” c’è da stare poco tranquilli. Quando c’è da fare tabula rasa questo signore non ha avversari, soprattutto se il suo partner si chiama Maurizio Ughi.

Panzironi, nella sua lucida opera di distruzione vuole smantellare il fondo investimenti relativo all’anno 2000 (del 2957/2000 ratificata dal Mipaf)  e riportato nel bilancio consuntivo 2003. Si tratta di ben 55 milioni di euro, che diventerebbero improvvisamente 9. E dove andrebbero a finire i 46 milioni decurtati ? Secondo indiscrezioni attendibili non verrebbero più utilizzati per finanziare il fondo investimenti 2000, ma le famose “personalizzazioni” (rimborsi per la perdita di giornate di corse ed eventuali minori introiti percepiti dalle società di corse rispetto alla vecchia convenzione) con cui Panzironi spera di siglare il  nuovo contratto tra Unire e ippodromi, ispirato al modello Deloitte. E in parte anche  per finanziare l’ippodromo del trotto di Milano. Uni ha accettato la proposta dell’Unire, Federippodromi, no.  Di fatto si è spaccata la confederazione. Forse perché solo emanazione di Panzironi che, complice qualche Presidente di associazione, si sarebbe portato a spasso il nostro caro amico Guido Melzi, facendogli credere miracoli e faville, mentre i fatti direbbero che le personalizzazioni non hanno niente a vedere con uno stanziamento già deliberato nell’anno 2000 per migliorare l’accoglienza al pubblico degli ippodromi. L’opposto dell’ippica virtuale tanto cara a Panzironi. Una strategia sottile, perché in questo modo il segretario generale sarebbe riuscito a isolare Melzi, allontanandolo dalle categorie che ancora credono in un’ippica sana.  Melzi ora dovrebbe riflettere un po’ sul futuro del settore prima che, magari, un giorno parte di quei 46 milioni prenda il volo verso Milano e qualche altro lido per la ricostruzione di ippodromi per trottatori.

G.R.

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