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Unagt : Tg Comitato 29.9.05: domenica stop a Milano, Roma, Firenze e Torino
Inviato da unagt il 29/9/2005 23:13:46 (865 letture)

Astensione dei lavoratori ippici: stop in quattro ippodromi. Alfonso Montagna chiede le dimissioni del Presidente Upt.



 L’Unico progetto dell’Unire consiste nel tentativo di trasformare l’ippica italiana nella bottega di un ortolano, qualcosa di unicamente utile nelle mani dei venditori di scommesse. Farla diventare un oggetto diverso da quella che è la sua funzione  sociale, sportiva e morale. Crisi di trasparenza anche nelle relazioni con l’esplicito e continuo rifiuto (più volte richiesto ad Unire e Mipaf)  di un confronto con tutti i soggetti (in relazione ai quali, come ripetutamente sottolineato, è inesplorabile l’interesse perseguito) del settore, scegliendo di volta in volta interlocutori “funzionali" alla dirigenza dell’Unire. Queste, in sintesi, le dichiarazioni di Carlo Tarlini, segretario del settore spettacolo Cgil, che, insieme a Uil e Cisl, ha dato il via allo sciopero deciso dalle assemblee dei lavoratori di Milano, Firenze, Roma e Torino per domenica prossima. Astensione che nel corso della prossima settimana potrebbe allungarsi ad altri ippodromi. Le OO.SS (e con esse Unagt, Assogaloppo, Unag e la stragrande maggioranza dei proprietari di trotto) sollecitano la formazione di un tavolo unitario per la formulazione di un progetto comune, punto di partenza per un cambio di rotta che permetta il recupero di tutti i soggetti che fanno parte della filiera ippica e l’attuazione  di urgenti e indispensabili terapie mirate ad un’inversione della crisi tecnica, economica e di trasparenza (nelle regole e nei rapporti) che investe la politica dell’Unire, giunta quasi ad un punto di non ritorno.

Non tutti sono disposti a sottostare alla politica dell’Unire, tanto cara al segretario generale che sembra voglia sostituire ippodromi con case da gioco e per questo pensa “ …ai cinema multisala, ai giochi, alle slot machine…”. Destinazione data scontata per la pista del trotto di Milano, di cui si parla già come di un ippodromo del passato. Pubblichiamo la lettera aperta (con richiesta di dimissioni) del delegato del veneto, Alfonso Montagna, al Presidente Upt, Vincenzo Mauro.

Caro Presidente,

dalla lettura dello statuto sociale dell’Unione Proprietari Trotto emerge che uno degli scopi della nostra associazione è la tutela degli interessi dei suoi associati.
Il comportamento da Lei tenuto in questi ultimi tempi mi sembra indirizzato in senso contrario. Non riesco a comprendere come lei possa continuare a scendere a patti con un Ente che ha come intenzione dichiarata la riduzione del numero dei nostri associati! Non potrà certo negare, presidente, che l’Unire:

-          dall’inizio dell’anno continua a deliberare contro i proprietari, in particolare modo per quanto concerne la continua diminuzione del montepremi (siamo arrivati ad un – 16,81% rispetto al 2004);
-          ha ridotto del 37,36% il premio aggiunto per i proprietari dei puledri con la lettera F e G;
-          ha eliminato la nona corsa nei convegni che non siano tris o G. premi;
-          ha diminuito il numero dei convegni ordinari (166), sostituendoli con matineè;
-         
ha chiuso  ippodromi storici senza preavviso;
-         
ha sostenuto per voce diretta del suo segretario generale, dott. Panzironi, che l’ippica non ha bisogno dei piccoli e medi proprietari: “lo zoccolo duro" dell’ippica deve essere formato dalle scuderie di almeno 10-12 cavalli “(ma la nostra associazione non è formata da più dell’80% da piccoli e medi proprietari?);
-         
ha tutelato dichiaratamente gli interessi dei soli  allevatori, non ritoccando minimamente il premio aggiunto dei puledri con lettera “G” e “F” loro spettanti, anzi omaggiandoli con un bel premio di 3.000 euro per quei puledri con la lettera “F” che in corsa scendono sotto 1.15 (ma questi cavalli non li facciamo correre noi proprietari?);
-          ha reso obbligatorie le iscrizioni a pagamento come merce di scambio con il montepremi, provvedimento contro il quale la nostra associazione nei tempi passati ha fortemente e vittoriosamente combattuto e che tutt’ora è osteggiato dalla maggioranza dei proprietari;

Sarebbe questa “l’ottimizzazione” intesa dal dott. Panzironi? In verità, signor Presidente, in febbraio scorso c’eravamo tutti illusi, quando era sembrato che un’illuminazione fosse scesa su di lei e le avesse fatto abbracciare le giuste cause esposte dal Comitato di Crisi, portandola addirittura a manifestare davanti al Ministero dell’Agricoltura. Ma forse proprio all’interno del Comitato di crisi Lei ebbe occasione di conoscere meglio il Presidente, ora sfiduciato, di Federtrotto che, se non ricordo male, qualche anno prima le aveva “sottratto” più di 700 scuderie! Da quell’incontro decise che sarebbe stato lui il compagno inseparabile del cammino e avrebbe preso con lui tutte le decisioni importanti per la nostra associazione. L’Unione proprietari trotto, signor Presidente, rappresenta una forza di più di 1.500 scuderie e necessita di una guida forte e sicura e che ponga come suo compito principale la salvaguardia degli interessi dei suoi associati. Spero vivamente, signor Presidente, che sabato prossimo si metta una mano sul cuore e decida di lasciare l’incarico: non importa se ricorrendo all’alzata di mano dei suoi fedelissimi lei riuscirà a mantenere il posto, quel che conta è che ormai non può più contare sulla fiducia dei suoi associati!

Distinti Saluti
Delegazione U.P.T.
Regione Veneto
Alfonso Montagna

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