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Unagt : Tg Comitato 28.9.05: intercategoriale e sindacati comunicato unitario
Inviato da unagt il 28/9/2005 22:06:21 (775 letture)

La crisi investe la politica nei tre pilastri fondamentali del settore: tecnico –economico –  regole di trasparenza e rapporti.



Intercategoriale e organizzazioni sindacali dei lavoratori sono le uniche associazioni che restano fuori dalla porta di Panzironi e della sua Unire che sta conducendo l’ippica allo sfacelo. Dal una parte ci sono solo tante parole di assicurazioni per un futuro, dall’altra i fatti che confermano il punto di non ritorno o quasi. L’Unire non sta lavorando per il rilancio, la sua opera di indebolimento prosegue giorno dopo giorno con la complicità di diverse categorie che ballano e cantano sull’orlo del burrone. La crisi dell’Unire è a 360 gradi, di ordine tecnico per quando riguarda la qualità delle corse e la precarietà del calendario, di ordine economico con una continua erosione del montepremi che viene negata con pietose bugie e solo a parole. Mai i fatti, come le regole della trasparenza ormai quotidianamente calpestate per gli interessi e le convenienze di questo o quel personaggio. Di questo passo non andiamo lontano. Per capire meglio tutto ecco il comunicato unitario, che conferma quanto sarebbe utile un tavolo di concertazione globale, che il segretario si guarderà bene dall’organizzare, avendo tutto da perdere di fronte ai fatti. Lui vuole solo parole, da smentire senza vergogna dalla mattina alla sera.

Riportiamo il comunicato trasmesso nel pomeriggio dalle OO.SS., sottoscritto anche da Unag, Assogaloppo, Upt, Upt Sicilia, Upt Lombardia, Upt Piemonte, Upt Veneto, Upt Friuli, Subalpina, Apter Emilia Romagna, Urtuma e Unagt.

Nell’ambito degli incontri con le categorie e gli operatori ippici promossi dalle OO.SS. SLC-CGIL, FISASCAT-CISL e UILCOM-UIL, in data odierna si sono riunite le suddette OO.SS. e le seguenti associazioni: ASSOGALOPPO rappresentata dal presidente Fabio Carnevali; UNAG rappresentata dal vice presidente Stefano Mariotti; UPT, UPT Sicilia, UPT Lombardia, UPT Piemonte, UPT Veneto, UPT Friuli, SUBALPINA, APTER Emilia Romagna, URTUMA e UNAGT, rappresentate dal Coordinatore Maurizio Mattii.
La discussione ampia e articolata ha privilegiato l’esame della attuale situazione dell’ippica italiana e le sue prospettive in un confronto dialettico che limitandosi ai dati certificati e incontrovertibili, rifuggendo da dietrologie e processi alle intenzioni, ha verificato le rispettive posizioni e punti di vista registrando ampie convergenze nelle analisi della crisi e nelle indispensabili terapie mirate ad una urgente inversione di tendenza.

La crisi investe la politica dell’UNIRE nei tre pilastri fondamentali di questo settore: TECNICO – ECONOMICO – REGOLE TRASPARENZA e RAPPORTI.

La crisi tecnica si evidenzia nella incomprensibile programmazione della attività; nella proliferazione di giornate cosiddette “differenziate” (il termine stesso le colloca ad un livello qualitativo inferiore) a discapito delle giornate ordinarie; il calendario (da sempre strumento di connessione tra l’attività, il pubblico, il pubblico scommettitore) che da annuale è ormai ridotto a mensile caratterizzato da improvvisazione e discrezionalità con penalizzazioni insostenibili per piazze storiche che si vedono condannate a drastici ridimensionamenti o addirittura a cessazioni di attività; da strane teorie tese a ridurre il numero delle scuderie e dei cavalli attraverso parametri basati su estemporanee “soglie di sbarramento”.

La crisi economica
esplicitata in un bilancio preventivo che taglia drasticamente i trasferimenti all’attività (riduzione del monte premi, riduzioni ai trasferimenti per i servizi resi dalle società di gestione degli ippodromi); da una previsione di entrate dal gioco clamorosamente sbagliata (meno 8/9% tra previsione e trend reale); da una impropria e inopportuna eccessiva destinazione di risorse per l’acquisto di corse all’estero; da una virtuale politica di recupero dei crediti esigibili con particolare riferimento alle concessionarie delle scommesse;

Crisi nelle regole, nella trasparenza, nei rapporti palesata da un esplicito rifiuto di confronto con tutti i soggetti che operano nel settore scegliendo di volta in volta interlocutori “funzionali” alla dirigenza UNIRE e alla sua gestione; da indirizzi e scelte che penalizzano il pubblico sia sul piano del sostegno alla qualità e quantità dei servizi sia sul piano della certezza delle regole e della trasparenza (vedi regolamento Tris, cavalli scambiati ecc.).

Quanto sopra, determina una miscela esplosiva in grado di destabilizzare qualsiasi azienda o settore, figuriamoci l’impatto che tutto questo ha in un’attività costituita da una filiera finalizzata ad un prodotto ultimo deciso e commissionato da un unico “Committente”.

La situazione è, per usare un eufemismo, molto critica. I dati sinteticamente esposti manifestano un non governo del settore o comunque un governo che ha fallito nel presente e che sta compromettendo il futuro o per meglio dire mirando ad un futuro nel quale l’ippica non risponderà più alle finalità che ispirarono la legge Orsi Mangelli e la costituzione dell’UNIRE.  Riteniamo indispensabile un significativo cambio di rotta partendo dal recupero di un corretto confronto con tutti i soggetti che fanno parte della filiera ippica compreso le OO.SS. dei lavoratori, rendendo esplicita la reale situazione di bilancio, i possibili reali recuperi di risorse, ridistribuendo gli eventuali sacrifici in maniera trasparente, equilibrata e coerente con gli indirizzi strategici individuati e selezionati nel confronto. Riteniamo altresì che vada definito e perseguito un progetto di rilancio e consolidamento qualitativo e quantitativo dell’ippica agendo sulla formazione, sulla “certificazione di qualità” delle imprese e degli operatori, su una seria programmazione degli insediamenti definita in stretto rapporto con gli EE.LL., promuovendo politiche attive sul territorio a sostegno di una diffusione della cultura del cavallo in tutte le sue articolazioni dagli aspetti agonistici, al tempo libero, all’ippoterapia ecc.. Occorre riprendere una iniziativa forte per ripristinare regole e norme certe applicabili e applicate che garantiscano trasparenza nelle competizioni, nei rapporti di lavoro, nei rapporti tra UNIRE e operatori accompagnando tale iniziativa con una politica sul fronte delle scommesse capace di innovare prodotto, rete ecc. Quanto sopra palesa la distanza tra la linea perseguita dall’attuale UNIRE e le impellenti necessità del settore, se a questo aggiungiamo la sua declamata e attuata indisponibilità al confronto si capisce il motivo che ha spinto le OO.SS. a richiedere con urgenza di essere convocate dal Ministro e dai gruppi parlamentari, ritenendo la questione giunta ad un punto di compromissione tale da rivendicare con urgenza una presa di coscienza delle forze politiche e un conseguente intervento teso a ripristinare le condizioni minime per un rilancioqualificazione e stabilizzazione del settore che faccia perno sul coinvolgimento costruttivo partecipato e consapevole di tutte le componenti ippiche compreso le rappresentanze dei lavoratori. Nel pomeriggio dello stesso giorno il presente comunicato è stato letto ed illustrato nell’incontro avuto dalle OO.SS. con Federippodromi e UNI riscontrando l’apprezzamento di quest’ultime e la condivisione delle linee generali sintetizzate nel comunicato stesso. 
                                                                                                                                 
Radio Unire. Inaugurato oggi a Lecce il nuovo ippodromo di trotto con pista di un chilometro. Dovrebbe iniziare l'attività tra qualche mese. Lode all'iniziativa, vorremmo sapere, però, come si potrà coniugare con le dichiarazioni di Panzironi che oggi, su Sport e Scommesse, afferma " ...nel 2006 ci saranno 18 mila corse , contro le attuali 23 mila..."Ancora "...Poco più di 3 mila trottatori, giusto per fare un esempio, non scenderanno più in pista..."


G.R.

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