Le norme non rispettate sono una commediola per il signor MVIZ. All’Unire i soliti noti per la solita farsa. E intanto l'Unire assume nuovi funzionari fra chi è rimasto più tempo a pelle dorso.
Il caso Rivaldo-Grufoso è probabilmente uno degli esempi più clamorosi dell'inefficienza dell'Unire, con fondati sospetti che entri in ballo anche la malafede. E' il caso del cavallo (Rivaldo) trasformato in un altro (Grufoso) con uno scambio (o falsa designazione) che le norme devono punire con la retrocessione (di Grufoso) e che invece l’Unire ha considerato scandalosamente valido tanto da indurre l'Intercategoriale a presentare una denuncia. Questo dicono i fatti, i documenti, i regolamenti che, probabilmente, lo Sportsman considera dettagli ininfluenti. Altrimenti non si spiegherebbero le parole con cui il giornalista MVIZ ha liquidato tutta la storia in prima pagina nel numero del 21 settembre: “Ci siamo già sfiniti, in questi mesi, con la piccola, estenuante commediola di Rivaldo, che non è probabilmente chissà quale scandalo, ma una provinciale storia di debolezze umane”. Neanche al bar dello sport simili affermazioni potrebbero trovare luogo. Ancora più grave è che a sostenerle sia un giornalista (o presunto) che non sa o finge di non sapere (esattamente come chi ha archiviato il caso e chi lo ha protetto) una regola fondamentale delle corse. Chi bara, anche involontariamente, viene punito, ma nel caso della piccola ed estenuante commediola ciò non è accaduto e sono stati pagati premi per 51000 euro. In una cosa ha ragione il signor MVIZ. La storia ci ha sfiniti, ma solo perché l'Unire non ha voluto riaprirla, grazie a una lunga serie di coperture, compreso il capolavoro giornalistico del signor MVIZ (nessuna pezza d'appoggio, ovviamente. Vero?). In perfetta sintonia con la linea editoriale del suo giornale.
Continuano le battaglie dialettiche tra Panzironi e i suoi fidi, per definire e perfezionare il progetto di ippica virtuale (rilascio dei colori in base al reddito, iscrizioni a pagamento come merce di scambio con il montepremi, differenziate di otto corse, ecc.). Presidenti Federtrotto, Upt, Anact (quest’ultimo accompagnato da Franco Fabbri, Pierluigi D’Angelo, Brischetto, Bisacchi e Ferraris – ma non dovevano essere convocati solo i presidenti? - ) tutti vicini al loro condottiero che, intelligentemente, sottopone falsi problemi per distogliere l’attenzione da altri ben più gravi, come la diminuzione del montepremi, del gioco, del pubblico, delle corse meno qualificate e del continuo rinvio delle nuove scommesse. Questioni che preferisce trattare personalmente con i personaggi ai quali ha garantito il controllo dei vertici delle categorie.
L'ultima perla dell'Unire è l'ulteriore assunzione di 2 dirigenti e 27 funzionari, mentre il montepremi di Roma e Pisa cala ulteriormente. La proposta di infoltimento della pianta organica è al vaglio di Mipaf, Tesoro, Funzione pubblica. Voci fondate danno il funzionario Alessandro Lazzaro e Stefano Luciani (figlio del mitico Lollo, che, un minuto dopo aver perso la presidenza dell'Anac, ha fondato un'associazione tutta sua, e di Panzironi) sono in pole position per l'aggiudicazione di due poltrone. Almeno si potranno sedere, un anno sdraiati a pelle d'orso non è facile da reggere, anche se, dalle apparenze, ne valeva la pena.
G.R.