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Unagt : Tg Comitato 20.9.05: anche il galoppo paga le decime
Inviato da unagt il 21/9/2005 1:08:00 (756 letture)

Ridotto il montepremi di Roma e Pisa. Chilivani dichiara lo stato di agitazione. Progetto ippica virtuale: proprietari e allevatori di trotto all’Unire.

         



Assogaloppo denuncia un  calo del montepremi pari ad euro 360 mila per l’ultimo semestre (- 13% annuo) all’ippodromo delle Capannelle e una riduzione, per il medesimo periodo, del 50% (- 20% annuo) a San Rossore. Manifesta la più viva preoccupazione per il peggioramento della situazione ippica, già difficilmente sopportabile, e sottolinea l’evidente contrasto con l’ottimismo dei dirigenti Unire. E che dire dell’aumento di montepremi e convegni di Siracusa galoppo, promosso ippodromo d’élite ? Alla faccia della qualificazione, per il principio dei vasi comunicanti Siracusa e Albenga galoppo aumentano montepremi (circa un milione di euro) e convegni, Capannelle e Pisa diventano ippodromi commerciali.  Evidentemente  si è rimesso in moto il pallottoliere di Silvan Masini.

Ancora disattesa la convocazione promessa dal segretario Panzironi e dal subcommissario Baldarelli alle categorie del galoppo per affrontare e risolvere i problemi (di montepremi innanzitutto) degli ippodromi sardi. Il galoppo sardo annuncia la ripresa dello stato di agitazione e iniziative di protesta qualora l’Unire non mantenesse fede agli impegni presi. Non è importante fermare il calo di montepremi, scommesse e pubblico. L’importante è promettere, non mantenere e sostenere  il progetto dell’ippica virtuale. 

Vertici dei proprietari ed allevatori domani da Panzironi per dare una mano alla commedia di equivoci messa in scena dall’Unire per mascherare il piano di distruzione dell’ippica, ufficializzato poco più di due anni fa ai Monopoli dal segretario generale Unire. Panzironi ha studiato nelle migliori scuole. Il linguaggio forbito e i modi distinti lo testimoniano. Ne è un esempio l’ultimo talk show condotto da Bruno Vespa, da trasmettere ai posteri. Sembra abbia convocato i suoi fidi  per ottenere un consenso che pensa si possa acquisire anche senza la minima volontà di agire nell’interesse dell’ippica, senza possedere competenza, accortezza e disponibilità di un vero manager. Ovviamente, ancora esclusi allenatori, guidatori e sindacati, evidentemente non disposti ad accontentarsi di una (neanche di un milione) pelle d’orso per accedere all’ufficio del pallottoliere, convinte  solo della necessità di istituire un tavolo unico di confronto e di  definire un progetto vero che possa dare all’ippica italiana un rinnovato impulso tecnico, organizzativo, economico, tale da permettere all'Unire di tornare ad assolvere i suoi fini istituzionali .  

G.R.

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