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Unagt : Tg Comitato 18.9.05: talk show dell'auto celebrazione di Panzironi
Inviato da unagt il 18/9/2005 23:47:11 (801 letture)

Ignoranza e arroganza le parole d'ordine.




Non è la prima volta che lo consigliamo, ma la qualità del prodotto è tale che i talk show ippici condotti da Bruno Vespa, moderatore imparziale e competente come pochi, sono dei capolavori da consegnare ai posteri. Nulla di tutto ciò che viene detto è vero, la menzogna è spacciata come verità indiscutibile e viene imposta attraverso un tacito accordo fra le parti. Bruno Vespa sa bene dove deve andare a parare: “Panzironi ha sempre ragione” è il caposaldo di tutto il siparietto, con vittime più o meno consapevoli che si prestano al gioco. Così Panzironi non porta uno straccio di prova, ma quando dice che le colpe sono degli altri nessuno osa controbattere. Con l'appoggio del fedelissimo Tino Cazzaniga (qualcuno lo ha visto con una foto di Panzironi nel portafoglio a mo' di immaginetta). Il boss degli allevatori parla di 700 miliardi di deficit per colpa delle passate amministrazioni Unire, dimenticandosi che la falla (soldi mai pagati dalle agenzie ippiche, naturalmente) è in gran parte relativa al periodo che parte dal 2001, con certificazioni provenienti dal Mipaf di Gianni Alemanno. Panzironi ha tirato fuori l'intero repertorio che per un certo periodo lo ha indotto a pensare ad una carriera cinematografica. Secondo il ragioniere le slot machine negli ippodromi sono momenti di aggregazione (avete capito bene) e chi se ne frega se magari i proventi non vengono neanche ridistribuiti, almeno in parte, all'ippica. La gente si sente meglio (e anche questo è tutto da verificare), questo è l'importante.
E che dire di Cazzaniga? Insulta alcuni colleghi allevatori presenti, anticipa delibere dell'Unire senza alcun titolo, ma col tono di chi sa e di chi può. Delibere che, ovviamente, spediranno ancora più velocemente il settore verso il tramonto.

C'è poi un assessore di Milano (Aldo Brandinali) che preannuncia candidamente la necessità di trasferire la pista di trotto di San Siro nell'ippodromo del galoppo (magari togliendo la pista per gli ostacoli che non rende, vero?) e nessuno osa fiatare.

D'altronde si tratta di quelle categorie ippiche che siedono quotidianamente ai tavoli con Panzironi, che definisce questi tavoli calmi e tranquilli, dimenticandosi di citare il perenne boicottaggio verso l'intercategoriale e i sindacati, le uniche associazioni in grado e con la voglia di smascherarlo. Un bel gruppetto di personaggi, esperti del ballo ai margini del burrone, nel quale stanno per trascinare uno sport che dà lavoro a 65.000 persone. Tutti si ricorderanno di loro quando la farsa finirà veramente. E non manca molto.


G.R.

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