Per Panzironi, l'audience dell'ippica è zero: bella scoperta, ha creato l'ippica virtuale.

L’intervista rilasciata da Panzironi è uno (il solito) spot pubblicitario mal riuscito, totalmente privo di qualsiasi sostanza e naturalmente infarcito di inesattezze e di proclamazioni non vere, smentite (dati alla mano) in questi giorni da tutti i maggiori quotidiani e che solo Lo Sportsman ignora.
Le prime inversioni di marcia. Totale marcia indietro su Melzi d’Eril, diventato improvvisamente un brillante stratega, dopo essere stato denunciato quale affondatore: con la solita spiegazione di essere stato frainteso. Ancora, totale marcia indietro sugli ippodromi bivalenti, diventati ora deleteri. Che affidabilità possa assegnarsi a chi sostiene prima tutto e poi il contrario di tutto, è un mistero. E’ piuttosto strano il mutamento di indirizzo sugli ippodromi bivalenti, fiore all’occhiello del modello Deloitte, ma soprattutto possibilità di alienazione delle aree specifiche –particolarmente appetibili sul piano economico - adibite a Roma e Milano (per cui Milano galoppo ospiterebbe Milano trotto, liberandosi la relativa area e Roma Galoppo ospiterebbe Roma Trotto). Che vi sia qualche disegno e si tenti di celarlo ?
Perché, invece di parlare di tris, seconda tris, ecc., non spiega il persistere della idea di privilegiare interessi non ippici (vedi slot-machines già installate all’interno di alcuni ippodromi), in esecuzione di un piano già preannunciato di favorire i giochi di fortuna rispetto a quelli ippici.
Si erge a maestro di imprenditoria, affermando, in maniera apodittica, che debbono sparire le scuderie con meno di 12 cavalli. Ma offre la soluzione: basta che dodici proprietari si consorzino e partecipino ad una società che sarebbe così proprietaria di 12 cavalli. Affermare questo, al di là della idea peregrina in senso assoluto in termini di economia, significa non avere mai messo piede dentro una scuderia. A proposito di qualità, è meglio avere un cavallo buono invece di dodici mediocri. E poi i conti, chi li debbono fare? I proprietari o Panzironi, che non sa cos’è una corsa di cavalli e pensa che la qualificazione delle corse dei cavalli debba essere finalizzata attraverso le matineè?
La Rai non trasmetterà più le corse all’ora di pranzo: secondo il Segretario, perché l’audience dell’ippica è zero. Bella propaganda. Certo che è zero per colpa degli altri. Ha creato l’ippica virtuale (quattro corse straniere nelle prossima schedina totip), e ora se ne pagano le conseguenze, anche se è tutto da vedere se l’audience è zero. La verità forse è che mancano i soldi, utilizzati certamente male per pagare servizi informatici, nuovi commissari, ecc., evidentemente inutili se si riducono discrezionalmente le corse, secondo logiche politiche e non tecniche).
L’Unire di Alemanno? Il 29 luglio è stato nominato un nuovo subcommissario, Medardo Zanetti, e nessuno lo sapeva, nemmeno l’interessato che ha ammesso di averlo appreso in questi giorni.
G.R.