La solita scusa italica: la colpa è sempre degli altri, anche se sono passati tre anni di dittatura panzironiana. Cazzaniga continua ad arrampicarsi sugli specchi.

Concludiamo l’analisi delle dichiarazioni rilasciate dal segretario generale Unire Franco Panzironi al quotidiano La Stampa.
LAVORATORI IRREGOLARI Panzironi alla domanda relativa al rischio della perdita di posti di lavoro, risponde che la maggioranza dei lavoratori sono in nero o con rapporti di lavoro irregolari. E fa i conti (non si sa su quali basi) con i lavoratori che sarebbero in regola. La dichiarazione è assolutamente grave. In primi luogo se il lavoro nero o non in regola esiste (ma bisogna provarlo), occorrerebbe certo denunciare ai competenti organi il fatto, ma soprattutto attivarsi per ottenere la regolarizzazione. E non rispondere dicendo che, trattandosi di lavoro irregolare, il lavoratore non conta, neppure come numero. A proposito, che fine ha fatto la richiesta di un tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del CCNL, fatta dall’UNAGT ? In secondo luogo, occorre rilevare come il numero dei lavoratori ippici comprenda tutto l’indotto (allenatori, guidatori, fantini, artieri, allevatori, trasportatori, giudici, veterinari, funzionari doping, ecc.) di personale che vive di ippica.
CORSA TRIS BISTRATTATA I malesseri della tris sono colpa degli altri, in particolare di Sarabet. Dimentica il segretario che la colata a picco delle scommesse sulla tris è stata successiva al nuovo ufficio tris, da lui fortemente voluto per accontentare gli uomini più fidati.
TUTELA DELLE GRANDI SCUDERIE L’eliminazione del 70% dei proprietari (quelli che hanno meno di 10 cavalli) è l’ultima grande trovata del segretario – manager ed ottimizzatore. E’ la soluzione ideale per allontanare appassionati, pubblico, scommettitori, e, anche, proprietari, allenatori e guidatori . Un’idea del genere poteva provenire solo da chi non conosce l’ambiente dei cavalli ed ha la volontà di penalizzare l’ippica per favorire altre forme di scommesse.
INTERESSI PRIVATI La critica ai regolamenti che sarebbero stati creati per favorire interessi privati è una grave affermazione priva di senso. Priva di senso perché non sono indicate le clausole incriminate e le ragioni della loro illegittimità e priva di senso perché basterebbe la modifica del regolamento quanto alle clausole stesse. Ma, poi, non è stata l’Unire a redigere i regolamenti e le modifiche, sempre sotto il regime panzironiano ?
A proposito di colpe degli altri: attendiamo la doverosa replica di chi è stato chiamato in causa come l’affondatore dell’ippica italiana (non si è capito bene se è lui, quello che, per Panzironi, si è portato via anche le porte), perché non siamo abituati a sentenziare e giudicare senza sentire prima tutte le campane.
Tino Cazzaniga ha imparato bene la lezione. Il giorno dopo aver sentito Panzironi che vuole imporre di consorziare (democrazia dove sei ?) i piccoli proprietari il Presidente degli allevatori consiglia un noto driver (Roberto Andreghetti, riferimento all’intervista a La Stampa 22 agosto u.s.) di pensare a guidare e di non avventurasi in ragionamenti riguardanti cifre, numeri e leggi. Andreghetti non ha citato, nello specifico, cifre, numeri e leggi, ma se avesse voluto ne avrebbe avuto pieno titolo. L’Ungat (di cui Andreghetti fa parte) è esponenziale degli interessi di una parte consistente e determinata di operatori ippici, fra allenatori, guidatori, guidatori-proprietari e guidatori –allevatori di notevoli spessore. L’Unagt ha progetti, conosce cifre e strategie del potere. E mai nessuno ha obiettato numeri, cifre e leggi pubblicati dall’Unagt, anche sui maggiori organi di stampa. Vorremo delle risposte da Cazzaniga. Sono arrivati (clicca qui) i 35 milioni di euro promessi da Alemanno nel 2004 ? Corrisponde al vero che l’esposizione creditizia dell’Unire (clicca qui) nei confronti delle agenzie ippiche supera 70 milioni di euro? Corrisponde al vero che il prelievo Unire 2005 dalle scommesse è inferiore di 43 milioni di euro rispetto alla cifra preventivata nel bilancio di previsione 2005 ? Corrisponde al vero che sono stati pagati decine di milioni di euro per spese di gestione del segnale televisivo, mentre eguale somma per canoni Tv è stata tagliata dai bilanci Unire senza provvedimenti autorizzativi ? Corrisponde al vero che il numero delle corse nel 2005 non è inferiori al 2004, ma che invece sono diminuiti i convegni ordinari e aumentate le matineè ? E ci si permette pure di criticare Louis Romanet perché dice (giustamente) che le corse vanno male in Italia e che la colpa è del potere politico che ignora quanto valga lo sport del cavallo. Louis Romanet (numero uno del Turf mondiale) ha titolo per fare queste affermazioni: le scommesse in Francia hanno avuto un incremento nell’ultimo quinquennio del 41% e l’ippica è in ascesa. E ci risulta che in Francia i contributi statali arrivano a destinazione, contribuendo a gestire bene lo sport del cavallo. Il contrario di quanto avviene in Italia, dove i contributi sono promessi e non corrisposti, le scommesse scendono e l’ippica italiana rischia di non avere futuro. Non deve essere l’Anact a blaterare in maniera delirante sugli interessi della categoria dei guidatori. I guidatori conoscono meglio di Cazzaniga i loro interessi ed obiettivi, che sono gli stessi dell’ippica tutta e lottano affinché il montepremi sia recuperato nel rispetto del lavoro delle persone e nel rispetto delle regole che prevedono la concertazione con tutti gli operatori ippici, senza alcuna eccezione.
G.R.