Pubblichiamo il comunicato dell'Intercategoriale, riguardante la ricetta Unire per smantellare l'ippica e coprire un buco di 200 milioni di euro.
Il rilancio dell’ippica è subordinato al conseguimento di uno spettacolo qualificato. Ottimizzare il prodotto ippico non significa solo rendere ogni corsa di cavalli produttiva o fine sé stessa. Bisogna valutare l’indotto che ne consegue in termini di regolarità delle corse, aumento degli appassionati, aumento di spettatori negli ippodromi, aumento di scommesse, aumento di proprietari, allenatori, guidatori, fantini. Ma per ottenere uno spettacolo ippico all’altezza (diverso da quello attuale) è necessario considerare il montepremi come voce stabile e non residuale del bilancio.
L’opposto della ricetta proposta dall’Unire, che per voce del Segretario generale Panzironi (v. intervista Italia Oggi 13.8.05 -clicca qui- ), continua a sbandierare un piano strategico che invece non esiste, ma è tuttavia strumentale per lo smantellamento dell’ippica, annunciato dallo stesso con le esternazioni (“ le scommesse ippiche e sportive sono rimaste al palo… i giochi di fortuna sono la parte più importante, il 70% del totale") al convegno internazionale sul sistema giochi (Roma 27-18 febbraio 2003), quando era stato da poco nominato segretario dell’Unire e non manager del Superenalotto o del Gratta e Vinci.
L’Unire, nei fatti, impone con arbitrio e discrezionalità, senza concertazione e senza un piano programmatico condiviso:
1) La riduzione, senza preavviso e criteri giustificativi, delle corse da 23.000 a 18.000 e di 3.000 cavalli;
2) La dequalificazione delle corse, trasformando dalla mattina alla sera (vedi casi Ferrara, Ravenna e a breve se ne aggiungeranno altri) convegni da ordinari (con montepremi minimo di 50.000 euro) a differenziati (montepremi di 20.660). E senza vigilare sulla corretta applicazione dei regolamenti da parte dei suoi organi: casi di cavalli scambiati e tris formulate contro regolamento sono all’ordine del giorno
3) La chiusura di ippodromi, anche storici e basilari per lo sviluppo dell’ippica, anche con l’imposizione di una convenzione ispirata ad un’ippica virtuale, senza pubblico e strutture ricettive, allineata a quell’ippica a porte chiuse perseguita dall’Unire ed esattamente contraria ai suoi fini istituzionali (sempre se qualcuno li conosca);
4) Un appoggio incondizionato alle agenzie ippiche, condividendone le strategie. Sconvolgente lo sciopero imposto dei vertici Unire in appoggio alla serrata dichiarata dagli agenti ippici per difendere loro interessi e privilegi, estranei e contrari a quelli dell’ippica.
E tutto questo soprattutto per coprire voragini e tagli ingiustificati di voci di bilancio.
I vertici Unire, contravvenendo agli obblighi di un Ente pubblico in materia di trasparenza amministrativa, non hanno mai reso noto che:
1. Il Ministro non ha tenuto fede sinora alle proprie firme che prevedevano un contributo di 35.000.000 di euro per l’anno 2004. Inoltre restano forti dubbi di esigibilità dei 18 milioni di euro inseriti nel bilancio 2005;
2. L’Unire non si è attivata per recuperare i crediti per minimi garantiti e quote di prelievo vantati nei confronti dalle agenzie (70.000.000 di euro quelli dichiarati dal Mipaf in maggio c.a.);
3. L’Unire ha tagliato dai propri bilanci ulteriori 48 milioni di euro per quote di prelievo e minimi garantiti senza apparenti provvedimenti autorizzativi e senza fornire alcun chiarimento alle reiterate richieste delle categorie;
4. L’Unire ha stornato dai suoi bilanci 25 milioni di euro di crediti per canoni servizi Tv vantati nei confronti di Snai;
5. L’Unire ha imposto calendari e programmazione tecnica basati solo su un elementare rapporto spesa – introito che, anziché proporre un’immagine globale e positiva del settore, ha provocato un calo verticale delle scommesse, con, da un lato, minori prelievi per l’Ente al 10 agosto 2005 pari a 17 milioni di euro e , dall’altro, l’apostasia dell’Ente rispetto ai suoi fini istituzionali;
6. L’Unire ad oggi, di concerto con i Ministeri competenti, malgrado la diminuzione del gioco, continua a rinviare l’introduzione di nuove scommesse come previsto anche dall’ultima legge finanziaria.
Senza contare i 129 milioni di euro scontati dalle legge 200/03 alle agenzie ippiche per inevasione di minimi garantiti e quote di prelievo, che vanno a sommarsi ai precedenti. In totale tra minor prelievo 2005 dalle scommesse, sconti per legge, mancate riscossioni e tagli ingiustificati alle agenzie ippiche si configura nel bilancio Unire 2005 un buco di oltre 200 milioni di euro. Destinato a crescere di altri 26 milioni di euro (come sottolineato per iscritto dal Mipaf - clicca qui - a Matarrese) se si considera che il bilancio di previsione per l’anno 2005 è stato redatto sulla base di una presunta crescita delle scommesse, rispetto al 2004, del 4%. Soldi da imputarsi a montepremi e per i fini istituzionali dell’Unire, ma in realtà spariti dai bilanci senza alcuna pezza giustificativa. Sarebbe ora che la Magistratura intervenisse e facesse chiarezza anche in esito alle denunce in corso. Andiamo verso le corse virtuali. Tra poche settimane ci saranno le aste. Ma cosa dire ai potenziali acquirenti? Quale sarà il montepremi 2006? Basterà un – 50% con corse differenziate in sostituzione delle ordinarie?
Vice Presidente Upt: Franco Adducci
Upt Sicilia: Il Delegato Antonio Rosta
Upt Lombardia: Il Delegato Giammaria Pizzaballa
Upt Piemonte: Il Delegato Aldo Calorio
Upt Veneto: Il Delegato Alfonso Montagna
Upt Friuli: Il Delegato Dario Edera
Subalpina:Il Presidente Marcello Rinaldi
Apter Emilia Romagna: Il Presidente Vittorio Venturi
Urtuma: Il Presidente Ermanno Mori J.
Unagt: Il Presidente Esecutivo Maurizio Mattii
Assogaloppo: Il Presidente Fabio Carnevali