Voragine Unire 105 milioni euro in meno. Tra un mese le aste, nemmeno un accenno al montepremi 2006.

L’Avvocatura di stato sembra abbia espresso parere negativo all’effettuazione della seconda tris giornaliera. E delle nuove scommesse (quartè e quintè in testa), da sempre annunciate, non si parla più. Pazienza, ai proclami e alle relative smentite (dai fatti) dell’Unire siamo vaccinati. Panzironi l’11.09.04 dichiarava a Lo Sportsman: “… che il montepremi debba subire una riduzione per il 2005 è una cosa che non abbiamo mai detto né il Ministro né io. Stabilito che … sono arrivati i quattrini dal Ministero…” Puntualmente, all’ennesima panzironata, è seguito un calo del montepremi ordinario di circa il 25% e i soldi dal Ministero debbono ancora arrivare. E il montepremi 2006 ? C’è da stare poco allegri. Non è giunto (e non sono pochi a pensare che sia a rischio) l’ ulteriore contributo di 18 milioni, anch’esso a bilancio 2005. E, al 10 agosto, le scommesse ordinarie sono scese di ben 80,070 milioni di euro rispetto al 2004, cioè di un - 5,72% pari a – 10 milioni di prelievo destinato all’Unire. Addirittura peggio la tris con un - 35,158 milioni, vale a dire un – 9,36% pari a – 7.453 milioni per l’Ente. Per un totale, tra contributi del Mipaf rimasti sulla carta e minore prelievo scommesse di 35.453 milioni che mancano all’appello. A ciò si deve aggiungere l’esposizione creditizia dell’Unire nei confronti delle agenzie ippiche che, da quanto comunica il dott. Giuseppe Ambrosio (capo Dipartimento del Mipaf) a Matarrese nella missiva di revoca del mandato di Presidente Unire, ad aprile ammontava a 70,326 milioni di euro. Una voragine superiore a 105 milioni di euro (destinata a crescere, se si considera che il bilancio preventivo 2005 auspica un prelievo sulle scommesse in crescita del 4%), che conferma le lacune di una gestione incauta, che si affida ad improvvisazioni e a tagli indiscriminati di convegni e montepremi ed a un calendario discrezionale e non definito, senza un vero progetto di salvataggio. Di questo passo nel 2006 arriveremo al collasso economico.
G.R.