Cazzaniga, Mauro e Gabriele Baldi riescono a sentire solo Panzironi.

I tre membri del club dei sordi cantano e ballano ai margini del precipizio e non lo sanno. Per loro va tutto bene o quasi, la crisi dell'ippica è un'invenzione di menti malate. Vorremmo proprio che avessero ragione i tre sordi, ma la politica dell'Unire che loro stanno appoggiando sta portando il settore alla morte. Cazzaniga sembra non capire che i cavalli allevati dalla sua associazione in un futuro piuttosto vicino non serviranno più e vorremmo tanto che si trovasse a dover rendere conto a qualcuno dei molti rimasti col sedere per terra per la chiusura delle piste di Ferrara e Ravenna che lo stesso Tino Gianfranco ha appoggiato. E il montepremi che non sarebbe mai calato? Cavallo di battaglia di Gabriele Baldi, altro personaggio quasi sparito dalle cronache politiche perché se qualcuno lo vedesse, potrebbe chiedergli come mai i premi ordinari stanno a quasi -20% e lui non ha fatto nulla. Sarebbe ora, anzichè arrampicarsi sugli specchi, anzichè inventarsi modifiche statuarie inesistenti, anzichè trattenere somme che non poteva trattenere (e che è stato costretto a versare), anzichè disconoscere la volontà dei suoi stessi associati, anzichè cercare di deviare (non ci casca nessuno) l'attenzione da problemi seri e importanti, facesse finalmente qualcosa per aiutare la povera gente che ha fame.
Infine l’architetto Mauro, presidente dell'Upt. Ormai non sente più nemmeno gli appelli disperati dei suoi associati che non riescono a comprendere una linea politica totalmente contraria agli interessi della categoria.
Ascoltano solo Panzironi i tre sordi e le sue promesse (mai mantenute). Dovrebbero lavorare nell'interesse di 60mila persone che rischiano la pagnotta quotidiana e che se le cose andranno a finire male si rivolgeranno a loro per chiedere spiegazioni e allora forse, la voglia di cantare e ballare gli sarà passata. (G.R.)
Pubblichiamo, in riferimento a quanto sopra, la lettera trasmessa da Franco Adducci, Vice presidente Upt, a Presidente e delegati regionali della propria associazione. Egregio Presidente,
se ciò che scrive quel giornale sovversivo che è la "Gazzetta dello Sport" (allegato 1) e quello che insinuano i giornalisti "mangia bambini" della stessa testata, e se è vero e comprensibile quello riportato nello stralcio del "Protocollo d'intesa" fra la tua benemerita UNIRE e gli ippodromi (allegato 2), credo in un sussulto di rispetto per la categoria che rappresenti dovresti rassegnare le tue dimissioni, prima di celebrare il definitivo affossamento di ciò che ormai rimane dell'ippica massacrata da "politici" di basso profilo e da quel gruppo di mediocri postulanti che continuano a difendere le malefatte degli assassini dell'ippica. Se invece tu pensi che tutto ciò che scrivono e ciò che si vede è falso e artefatto, perché l'UNIRE sta facendo e continuerà a fare il bene dell'ippica con serietà e soprattutto con competenza, allora tu hai l'assoluto dovere di dirlo e possibilmente spiegarlo, anche con l'aiuto dei tuoi collaboratori di profonda cultura nel nostro settore, ai poveri e disinformati Proprietari appartenenti all'Associazione da te guidata. Il mio non è un suggerimento, è un preciso invito a tenere fede ad un impegno inderogabile, previsto anche da quello Statuto troppe volte criticato anche da chi ha contribuito attivamente alla sua stesura (leggi Prof. Sassatelli).
Il silenzio, egregio Presidente, non serve che a tirare a campare e non è sicuramente quello che ci si aspetta in questo momento drammatico per il nostro Sport. Tu hai il dovere di fare il punto della situazione che è ormai sfuggita ad ogni logica di controllo. E lo devi fare a voce alta senza nasconderti e senza tacere la verità che ci sta desolatamente di fronte. L'aver raggiunto il libero ingresso all'UNIRE e il "permesso" di colloquiare con il Segretario Generale dello stesso ente, non serve a chiarire l'insostenibile tracollo che ormai è di una evidenza chiara e ineludibile. Desidero inoltre rammentarti che tu non puoi sottrarti al preciso dovere di tenere aggiornati Consiglio e Vice Presidenti sull'attuale situazione che potrebbe essere di non ritorno. Il coraggio non lo vendono al supermercato, ma non serve per una onesta e obiettiva disanima della situazione: basta il buonsenso! Le iscrizioni a pagamento e le pratiche per il rilascio e il rinnovo dei colori affidati all'UPT, caro Presidente, potrebbero non servire a nulla se l'ippica precipita là dove stanno facendola precipitare senza scrupolo e senza rimpianti. Mi auguro tu non voglia sentirti offeso come fai ogni volta che non si condividono le tue idee. Se qualcuno si deve sentire offeso è il povero Proprietario che ci ha votato ed ora si chiede per quale ragione lo abbia fatto.
Distinti saluti
Il Vice Presidente
(Franco Adducci)